Commenti

 

 

... a wonderful idea. I do not believe the Italian Army has a similar site, based on my searches so far. Keep up the great work!

Colonel Kenneth Benway, US Army


 

E' stato un 'tuffo' al cuore, vedere la pagina della SMALP su Internet....Un grande plauso alla tua iniziativa

Sten Paolo Spolti, 140° A.U.C.


 

... una iniziativa estremamente "cazzuta"

Sten Paolo Ostani, 111° A.U.C.


 

... complimenti per la bella idea di creare una pagina Web sulla Scuola.

Sten Luca Lorenzini, 160° A.U.C.


 

... un cordialissimo saluto a tutti i "vecchi" della Scuola ed al nostro presidente.

Luigi Telmon
Istruttore di sci e alpinismo del Reparto Corsi Speciali
ex Comandante di compagnia ACS


 

Non riesco ad esprimere l'emozione che ho provato nel trovare su internet un sito dedicato alla SMALP, realizzato da appartenenti alla Camerata 5, di cui ho fatto parte anche io.

Ten. Luigi Neirotti 113° A.U.C.
2a Compagnia, 2° Plotone, fuciliere


 

Penso che l'idea di mettere la SMALP "on-line" , sia veramente "coi contro-coglioni" (per dirla alla SMALP-iana).

Sten. Enrico Fin, 120° A.U.C.


 

I navigatori occasionali di internet lo troveranno "curioso", ma chi è passato alla SMALP scorrendo le varie pagine sente ancora il vento che ti spara la neve dentro il collo..., il passo delle marce, lo zaino poderoso, il calore dei compagni, divenuti fratelli!

Ten. Fabio Ognibeni, 113° A.U.C.


 

Lieto ed orgoglioso di ospitare nella mia città il 70° Raduno Nazionale, vi aspetto tutti e numerosi. In particolare un saluto ai colleghi di Aosta del 151° 1a Compagnia (che il "buio" sia con voi) con l'augurio di ritrovarci tutti insieme come al solito.

S.Ten. Giulio Bottone, 151° A.U.C.


 

Sono stato il piu' punito del 133° ma ricordo sempre con orgoglio quei giorni...

S.Ten. Roberto Garino, 133° A.U.C.


 

Il socio ANA Marco Di Pietro, del gruppo di Voghera, sez. Pavia, sottotenente del 115° corso AUC della SMALP, ha un sito in Internet che fornisce notizie sulla Scuola militare alpina di Aosta e sui corsi AUC che si sono avvicendati. Molti colleghi lo hanno incoraggiato e gli hanno inviato informazioni e fotografie sui rispettivi corsi...

"L'Alpino", Maggio 1997


 

... scorrere il sito della SMALP mi ha riempito di gioia e di ricordi. Sono stato alla SMALP con il 70° corso AUC e poi sono rimasto alla scuola come ufficiale istruttore del Btg. AUC.

Ten. Franco Cavicchini
1a Cp. Btg. A.U.C. - Alpini d'Arresto


 

E' davvero una splendida iniziativa quella di inserire su internet una pagina WEB sulla SMALP. Sarà sicuramente più facile un incontro tra coloro che hanno avuto questa esperienza. Spero che qualche collega del 109°corso si faccia vivo. UN CORDIALE SALUTO!

STen. Peppe Ciuca (L'AQUILA)
109° CORSO A.U.C.(1982-83)


 

Carissimo "nonno", complimenti vivissimi per il tuo sito su internet. L'idea é veramente molto bella.... Auspichiamo che questo luogo diventi un punto d'incontro per conservare alti i valori che ci animano.

Ten. Federico Pavan Bernacchi, 144° A.U.C. - 7° Reggimento Alpini Belluno
Ten. Filippo Pavan Bernacchi, 140° A.U.C. - Battaglione Alpini Edolo ( Merano )
Ten. Fabrizio Pavan Bernacchi, 123°A.U.C. - Scuola Militare Alpina


 

Congratulazioni vivissime ancora, è stato un bel salto all'indietro nel tempo... Colgo l'occasione per salutare tutto il 119°.

Ten Daniele Basso, 119° A.U.C.
Bassano del Grappa VI


 

Sono trascorsi per me ormai 10 anni, ma alla vista di questo sito un brivido di emozione mi ha attraversato la schiena.

Sten Luisetto Renato, 132° A.U.C.


 

Adesso posso dire che su Internet c'e' davvero TUTTO!

Ten. Peppe Colagrande, 121° A.U.C.


 

Hai avuto un'idea encomiabile, con molto piacere ho "sfogliato" tutto d`un fiato queste pagine Web, e' come ritrovarmi a casa...

Ten David Cappellari, 129° A.U.C.


 

Grazie Marco per questo.....!!!

Ettore Avietti - 44°Corso ACS
Mitica 4° Compagnia. Capogruppo ANA PAVIA
Aurelio - 32° A.U.C.


 

Da Alpino e da suo Ufficiale, questa pagina Web crea emozioni e ricordi di un'esperienza unica, vissuta con gente eccezionale alla Scuola prima, ai Reparti poi: gli Alpini.

Ten. Enrico Rovere, 114° A.U.C.


 

... mi fa veramente piacere poter rivivere quel periodo di gioventù che abbiamo trascorso alla SMALP.

Ten. Maurizio Santi, 97° A.U.C.


 

Complimenti per il sito very cool, dopo 3 anni (di cui vado fiero ed orgoglioso) al 7° alpini, questo tuo sito certamente rappresenterà un luogo importante per me, dove rituffarmi (con molta nostalgia) nelle memorie del passato.

Ten. Simone Battistello, 152° A.U.C.


 

... Ci sono mondi e ci sono cose che non si possono capire se non ci si è stati, esperienze che possono essere vissute e non raccontate.

S.Ten Piero Ferrando, 155° A.U.C.


 

... complimenti per la bella impostazione, e per la freschezza delle pagine "Numero Unico" anche dopo dieci e più anni dopo il termine del servizio.

Ten. Gianluigi Amadei (123° A.U.C. Aosta - Btg. Alp. "Belluno")


 

... la prima camerata del 144° corso si è ritrovata, e molti ricordi sono ritornati, come se fossero accaduti ieri. Complimenti per il bel sito in Internet.

S.Ten Fabio Rossetto, 144° A.U.C. fux


 

I migliori complimenti ed una forte stretta di mano. Hai centrato il bersaglio! Ottimo lavoro, continua così. Un abbraccio a te ed a tutti gli Sten alpini. Mi metto sull'attenti e Ti saluto. W la Smalp!

S.Ten Luigi Carulli, fuciliere bar
141° corso, 2a Cp. camerata 9 III letto a SX.


 

Colgo l'occasione per complimentarmi con Lei per aver dato modo alla S.M.Alp. di entrare in rete...è cosa che non è di tutti i giorni trovare in rete cose così!!!

1° C.le Magg. V.S.P. f. (alp. par.) Antonio NASELLA


 

... oggi, grazie a te, sono tornato improvvisamente al mio vecchio, grande e mai dimenticato amore. Complimenti.

Ten. Col. amm. Domenico Vadalà
già Capo Gestione Danaro della Scuola
dal 1979 al 1981


 

Al sito S.M.A.L.P. e a tutti gli ex appartenenti alla Scuola Militare Alpina Complimenti per questa iniziativa e auguri per un 1998 ancora insieme.

Ten. Col. Silio Campana - Trento


 

... ho scoperto da poco il sito della SMALP e ne sono entusiasta; complimenti vivissimi.

S.Ten Alberto Ghiglione 117° A.U.C.


 

Mi avevano detto che c'era un sito internet sulla SMALP, ma credevo fosse una leggenda metropolitana o meglio una notizia di "radio naia", e invece...

S.Ten. Di Berardino Alessandro
167° A.U.C., camerata 5, 9° RGT Alpini


 

... benchè figlio, hai avuto una grande idea!

S.Ten Adriano Vianini, 87° A.U.C.


 

... volevo semplicemente ringraziarti per il bel lavoro svolto e per la disponibilità che dimostri nei confronti della gloriosa Istituzione che in passato ci ha ospitato per un periodo importante della nostra vita.

Sten. Alberto Ambrosi
124° A.U.C. 1a Compagnia 4° Plotone.


 

Continua così che vai forte!

Ten.Flavio Arnaud, 99° A.U.C.


 

... ci congratuliamo per la bella nonchè utile realizzazione del VS sito.

Comando Leva, Reclutamento e Mobilitazione


 

Mai avrei immaginato che la SMALP mi sarebbe mancata, ma è così. Ho splendidi ricordi di un'esperienza irripetibile. Un abbraccio affettuoso a tutti i miei colleghi di corso.

Sten. Alessandro Zanella
160° A.U.C., 1° plotone, fuciliere.


 

Sono da poco in rete, ma la prima cosa che ho cercato sono state notizie sulla SMALP... e le ho subito trovate. Complimenti per il sito.

Rigo, 149° A.U.C.


 

... complimenti per questo sito. Dopo anni di navigazione finalmente qualcosa di interessante.

Sten. Cipriano Bortolato, 106° A.U.C.


 

... davvero notevole la tua iniziativa che, come posso leggere di volta in volta, sta diventando - se mi permetti - in qualche modo sempre più "nostra": meriti davvero un "grazie" perché attraverso il tuo lavoro consenti di ritrovare anche sulla "rete" spunti di riflessione e momenti di allegria, immagini di un mondo fuori dal mondo che è in tutti noi. E non solo: fa piacere sentire che siamo in tanti a pensare a quei mesi di fatica non con inutile malinconia ma con tantissimo, sincero orgoglio !

Ten. Paolo Alleva, 134° A.U.C.


 

Mi congratulo con te per la Pagina WEB dedicata alla SMALP.

Sten. Vincenzo Poch, 90° A.U.C.


 

... che emozione quando sul monitor si è formata l'immagine della SMALP!

Ten. Caffo Lorenzo, 83° A.U.C.


 

Complimenti! Ottime le idee e la realizzazione. Ma perchè non rievocate mai il periodo di naja, peraltro ben più lungo di quello del corso AUC, che avete trascorso ai Reparti di impiego? Eppure non credo che noi vecchi capitani in spe ve ne abbiamo fatte passare a tal punto da provocare una...rimozione cerebrale! In gamba! ed un saluto particolare agli Sten. del Feltre e del 7° Alpini.

Cap. Alessandro Pinelli


 

Curiosando nel sito Smalp, quanti ricordi di persone e di avventure. Grazie.

Sten. Luca Castagnetti, 160° A.U.C.


 

Ciao, sono lo Sten. De Filippis Maurizio del 171°. Sono in servizio a Rivoli. (To). Tanti auguri per il sito, è bellissimo. Insisti e W gli Alpini !!!!

Sten. Maurizio De Filippis, 171° A.U.C.


 

E' una grande emozione vedere un sito sulla nostra cara vecchia SMALP. Bravo e grazie.

Ten Diego Tomasi, 92° A.U.C.
Btg.Val Brenta ,S.Candido.


 

Complimenti! E' davvero un'ottima iniziativa. Ritornano in mente molti ricordi : il gelo di Troisville, la neve squadrata, le foglie della Charlie Bravo, le piste, ma soprattutto, i bei momenti trascorsi con gli allievi del 2° plotone fuc. (in particolare quelli della mitica camerata 5) e le mangiate al Monte Emilius.

Colgo l'occasione (e l'invito del Cap. Pinelli) per salutare tutti gli ufficiali del 7° Rgt. Alpini di Feltre che mi hanno conosciuto, in modo particolare quelli della 66a Compagnia.

Sten Franco Tessari, 161° A.U.C.


 

Quando il mio Comandante mi diceva che i mesi di naja sarebbero stati tra i ricordi più belli della mia vita, pensavo fossero cazzate: il tempo gli ha dato ragione. Riprovare quelle emozioni scorrendo le tue pagine mi hanno convinto ancora di più della saggezza delle sue parole. Grazie per i bei momenti.

Ten. Stefano Zocca, 132° A.U.C.


 

Carissimo collega, ho visto la tua pagina web e desideravo farti i miei complimenti.

S.Ten. Massimo Lombardo


 

... saluto tutti gli amici e ti ringrazio per l'iniziativa che è veramente ok.

Sten Franco Cima, 151° A.U.C.


 

I complimenti per il sito e soprattutto l'impegno messo da te e da quanti hanno collaborato sono d'obbligo e sinceri: non aggiungo altro perchè - tra Alpini - basta così.

Sten. Stefano Berton, 147° A.U.C.


 

ANCHE SE SONO STATO SOLO UN SEMPLICE GRADUATO DI TRUPPA MI SENTO ORGOGLIOSO DI ESSERE APPARTENUTO ALLA SMALP. UN GRAZIE ALLO STEN MARCO PER AVERMI RIFATTO VIVERE I BEI MOMENTI PASSATI

C.LE CADAU DAVIDE 8° SC.97
CASERMA CESARE BATTISTI
COMANDANTE DI SQUADRA
COMANDO SEGRETARIO DEL COMANDANTE DI BATTAGLIONE


 

... questo sito sito merita una stella bordata di rosso, inoltre apprezzo e condivido la relazione del ten Filippo Pavan Bernacchi: meno male che ci sono gli ufficiali di complemento che, con le loro palle quadrate e una volontà che non sfiora nemmeno i cosiddetti volontari o esercito professionista, mandano avanti l'esercito italiano! senza di loro non so...

Sten Guido Besenval, 146 A.U.C. mortaista.


 

Gentile Sten. Marco di Pietro, oggi (23 dicembre 1998) ho saputo che la mia destinazione è Aosta per il corso AUC. Non avrei mai pensato di trovare il sito e per questo devo farle i miei complimenti, non solo per l'impegno, ma anche per la qualità delle pagine. Mi auguro che sia un periodo indimenticabile come lo è stato per lei.

Nicola Serragiotto


 

Caro Marco del 115° AUC leggo sempre con grande nostalgia ed interesse tutto cio' che concerne la S.M.A. Chiarle di Aosta . Il motivo è che mi sembra di ritornare giovane, ai bei tempi, quando ti balenava l'idea di cambiare il mondo . Ora a distanza di anni la visione è ben diversa, tuttavia gli echi del passato. quelli veri e validi, riempiono il mio universo che è fatto ora di attivita' altrettanto valide e concrete.

Auguro ogni bene allo Sten.Marco ed a tutti gli AUC del 115 !!! Con il piu' cordiale spirito montanaro,cordiali saluti alpini

Giovanni Caliaro


 

Ho passato in rassegna (tanto per ricordare) tutte le pagine del sito e sono rimasto felicemente impressionato. Mi trovo col pensiero, coi ricordi e col cuore allineato alla modalità con cui è stato creato questo sito e come è stato condotto fino a questo punto. Mi auguro che si mantenga questa strada anche per ricordare a chiunque arrivi in queste pagine chi sono gli ex allievi della SMAlp.

Quello che abbiamo fatto al corso e in servizio non è stato solo per spirito di eroicismo gratuito, ma per un credo in qualcosa di più alto.

Giuseppe Lot, 169° A.U.C.
2a Cp, 1° Plotone 2a camerata
(La potente e speditiva)


 

L'altro giorno vagabondando per Internet mi è venuto in mente come un lampo di due posti chiamati "Les fleures" e "Quota 801". Mi ricordo bene che in uno c'era un ripetitore RAI onde medie per Aosta. All'improvviso fra i risultati della ricerca trovo il vs. sito.... Che emozione! Mi sono venute le lacrime agli occhi ed i miei colleghi d'ufficio non capivano! Infatti solo chi ha fatto la SMALP può capire! Scrivo queste righe, ma non ho ancora finito di centellinare ogni pagina del bel sito Smalp.it. Voglio vederlo tutto. Leggere tutto. Mai e poi mai avrei pensato di rivedere l'interno di quella caserma (io ero in 1a compagnia camerata 3 fucilieri - Cap. Abrate - Capocorso -se ben ricordo - Auc Maule.)

Ringrazio ancora il mio compagno Pellegrini, redattore del nr. unico del 100esimo corso, per avermi dedicato un bel pezzo simpaticissimo intitolato "Due baffi ed un sorriso". Ora comunque i baffi non li ho più e l'allegria si cerca di conservarla nonostante i casi della vita e le miserie terrene. Che dire altro... sono commosso. Vi abbraccio e Vi ringrazio. Saluti Cari. CENTO! (era l'urlo col quale rompevamo le righe!)

Roberto Zunino, 100° A.U.C.


 

Caro Marco non so chi tu sia ma ti ringrazio infinitamente per quello che stai facendo. Pensavo di non ritrovare più i miei compagni ed invece ora li posso contattare grazie al tuo impegno. Grazie per quello che stai facendo e spero quanto prima ringraziarti di persona.

Luca, 150° A.U.C.


 

Avanti tutta, grazie a voi la SMALP non morirà....

Paolo Bonzi, 150° A.U.C.


 

Marco, caro padre, ho scorso tutto di un fiato il sito e di colpo mi sono ritrovato in caserma, di pattuglia, in marcia, insomma come se 16 anni non fossero trascorsi affatto.

Un grazie enorme per l'emozione grandissima che mi (ci) hai dato! Alla faccia di quei politici che hanno chiuso (in maniera miope) caserma e corso ! Spiace solo che nessun altro (speriamo solo per un pò di tempo) non potrà più provare quello che noi abbiamo provato.

Carlo Cattaneo, 117° A.U.C.
2a compagnia, 1° plotone
fuciliere assaltatore, camerata 4.


 

Complimenti alla redazione e all'idea del sito! E' un'emozione riaprire certi ricordi. Ho letto con commozione il ricordo del cap. Massimo Gargelli, che conobbi a San Candido, dove ho prestato servizio, e per breve tempo fu anche mio comandante. Ancora bravi a tutti e auguri per il futuro.

Carlo Bocchialini, 120° A.U.C.


 

Sono un rappresentante dell'ultimo Corso AUC svoltosi all' ex SMALP, precisamente il 180°, non avrei mai pensato di emozionarmi nel visitare il sito e leggerne i commenti, sono comunque "fiero et orgoglioso" di essere vissuto in un luogo che ha lasciato il segno a così tante persone. Volevo solo salutare tutti voi "anziani". GRAZIE A VOI LA SMALP VIVRA' SEMPRE.

S.Ten Flavio Tonin, 180° A.U.C.


 

Grazie per il bellissimo sito e per tutto il lavoro che continui a fare per tutti noi che abbiamo vissuto quei 5 mesi ad Aosta.

Michele Zoff, 163° A.U.C.


 

Un tuffo nel passato: ecco la prima impressione avuta quando ho trovato questo struggente sito. Ho frequentato il 18° corso per ACS da Gennaio 1968 a Giugno 1969, e ho svolto successivamente il mio servizio da sergente nei quadri della C.C.S. del Btg. Pieve di Cadore (il glorioso e purtroppo cancellato "7°").

Certo che di sottufficiali ne figurano ancora pochini nel Vostro pur lungo elenco di contatti, speriamo bene in seguito. A quel tempo su al Castello comandava l'intransigente gen. Steffensen (leggetevi "Ventimila gavette di ghiaccio"), a capo dei corsi ACS c'era il mitico magg. Macario, e a comandare la mia compagnia,la "4", c'era il cap. Piermarini. Giorni duri di addestramento nella ghiacciata piana di Pollein, sotto il monte Emilus, e la sera da papà Marcel a gustare tumini elettrici e poi a una certa ora giù in cantina a bere tutti insieme robusto Barbera dall'unica grolla.

Giovinezza, giovinezza.

Serg. Gollin Giampietro
7° Rgt. "CADORE"


 

La tua inziativa è veramente lodevole. Ricordo con grande nostalgia il periodo trascorso in SMALP, tutti i compagni, il nostro mitico cap. Fregosi (... figlio eterno di Braga ...) e tutti gli sten. Quella esperienza mi ha lasciato un'impronta indelebile nel cuore e nello spirito, come uomo e come cittadino, anche se difficilmente riusciamo a trasmetterla a chi questa esperienza non ha provato. Questo è un ottimo tentativo e se anche uno solo di quelli che ci leggono, rifletterà sui nostri valori... avremo e avrai VINTO. Auguroni e...forza!

Vittorio Tempesta, 128° A.U.C.
Btg Gemona 60a Cp. "Lupi"
Tarvisio '87/'88 7° Rgt. "CADORE"


 

Arrivo con ritardo a complimentarmi con Marco per il lavoro egregiamente svolto. In attesa di riuscire a racimolare qualche fotografia, desidero esprimere la mia grande gioia nel sentire tutt'un tratto riaffiorare sensazioni da allora mai più provate: l'illuminarsi dei ghiacciai del Rutor all'alba durante la guardia al lato sud, il vagabondare dei maggiolini grossi come farfalle, il suono nostalgico del pianoforte che un altro AUC del 122°, ricordassi chi, faceva suonare con le note de "la donna cannone", le pattuglie in mezzo ai boschi con l'eco allo stesso tempo soave e dirompente dei torrenti, la salita ad Orgere nel quale il sottoscritto scoppiava con il trasportare la barella, e il bibaffo Franchi che incazzato la prendeva lui... Non dimenticherò mai, mai, mai.... Grazie ancora, Marco.

Matteo Pagliaro, 122° A.U.C.


 

Cari amici! Alcune settimane addietro, conversando con un Cliente, ho saputo che quest'ultimo partecipò ad un corso AUC intorno al 140° o giù di lì. Egli, appreso che anch'io partecipai ad un corso (il 124°), mi informò dell'esistenza del sito smalp.it. Come penso sia logico per chiunque abbia vissuto i cinque mesi di Smalp, mi sono precipitato per visitare il sito in ogni suo dettaglio. Poi, una volta ottenuti gli indirizzi di alcuni miei compagni di corso, mi sono premurato di contattarli: oggetto dell'e-mail fu "Vi ho beccati!". Beh, non ci crederete, ma è scoppiato l'inferno.

Da circa due mesi e mezzo si sta intrecciando una ragnatela di e-mail che ha portato subito ad un concreto risultato: nella giornata di domani mi incontro con il S.Ten. Marco Santagostino per individuare un locale, nella zona di Trento, dove il 10 di novembre si terrà un incontro al quale confidiamo possa partecipare almeno una cinquantina di noi Centoventiquattristi. Sarà questa la fase preparatoria di un mega incontro da svolgersi il prossimo anno....ad Aosta!!! Tutto questo grazie a Voi!! Che il Signore delle Cime Ve ne renda merito!!!!!!!!

S.Ten. Marzio Bartola, 124° A.U.C.


 

Sono il C.le Tatti Moreno 5/95 volevo solo congratularmi con lei perchè è importante che la scuola rimanga viva anche solo nei ricordi di chi l'ha vissuta. GRAZIE.

C.le Tatti Moreno


 

Oggi ho scoperto il sito SMALP. Bella notizia.

Oggi ho scoperto che la SMALP non esiste piu' da oltre due anni! Orrenda notizia.

Sono passati quasi 21 anni da quando, il 20 aprile 1982 (dovevamo ancora vincere i Mondiali, mi ricordo Aosta impazzita e io che tornavo in caserma...) entravo nel cancello della SMALP. Corso 107, seconda compagnia.

Mi sembra ieri. E' stata una grande esperienza e ce l'ho ancora tutta qui nel cuore. Vado a caso: la prima sera a fare attenti-riposo in borghese ("Ma questi sono pazzi!"), l'arrivo della vecchia ("Ciao ragazzi... Vai giu'!!!!"), Pila, Chaz-Duraz, Orgere, le pattuglie con una cavalla e il suo puledro al chiaro di luna, la ricerca delle cassette per la borsa valigia, le pattine e la cera (rossa!), il giuramento solenne nello stadio di Aosta, la mia mostruosa giornata come comandante della guardia, il picchetto al Bich, la Lori che abitava a Magenta e mi sono beccato 7+7 perche' sono rimasto in autostrada a Chatillon senza benzina, i 39 gradi dell'estate 1982, la pioggia di quella assurda marcia in quel posto assurdo, l'emozione quando sono spuntati due G91 nella bruma della valle e mi sono sentito veramente fragile, l'acquisto del Bantam e delle stelline, lo sbarco dagli elicotteri, la soddisfazione di parlare di calcio con lo Sten a -2 all'alba, i figli (rigorosamente "maiali", ma perche' faceva parte del gioco), i padri (rigorosamente sfigati perche' della Prima Compagnia), le guardie quando ti addormentavi in piedi (magari al merdaio), il lancio dei cappelli ("E' finita!" e invece cominciava), gli ASCO, il PAO, la pulizia del Garand e il cubo con intelaiatura e sporchi trucchi. E poi i tanti amici e nemici di quei 5 mesi.

E ora, tutto questo finira', come lacrime nella pioggia.

Anzi, e' gia' finito! La cosa piu' triste che ho letto nell'articolo sulla fine della SMALP è quel 180 corso con 25 AUC. Meno di un plotone. E con un generale coglione a dire banalita'.

La SMALP e' morta. Questa e' una societa' che nega l'importanza dello spirito e bada - apparentemente - solo alla sostanza. Ma la realta' e' che gli italiani non avranno mai un esercito professionale efficace, per i motivi che ben conosciamo: disorganizzazione, nepotismo, convinzione di potersela cavare con i trucchetti e di poter fare le nozze con i fichi secchi.

L'esercito italiano ha compiuto gesti eroici (la Folgore a El Alamein, la Tridentina sul Don, Cefalonia) grazie al cuore e allo spirito che siamo abituati a usare per supplire alle carenze strutturali della nostra societa'.

Pensare ai professionisti italiani dell'esercito fa venire in mente tutti gli altri "professionisti italiani" ridicoli e impreparati che tutti noi troviamo nel mondo del lavoro. Calciatori e stilisti esclusi, of course.

Sten formati alla SMALP non erano particolarmente preparati militarmente (ma al reparto le cose si imparano), ma avevano imparato (e mai piu' dimenticato) cosa vuol dire essere un'alpino. Alpino una volta, alpino tutta la vita.

Perdonatemi se ho scritto cose da najone, ma oggi e' morta una piccola parte di me.

Non perdiamoci di vista.

Marco Deveglia, 107° A.U.C.


 

Dopo essermi congedato circa un decennio fa, 146° corso, non ho più potuto, la vita mi ha portato altrove, interessarmi alle sorti della smalp.

Apprendo che in qualche modo ha chiuso. Il nostro esercito ha 1000 problemi e poche magnifiche perle, LA SMALP ERA UNA DI QUESTE. Un centro di addestramento alpinistico e di formazione per gli ufficiali...che dovrebbe essere di riferimento in tutto il mondo, io vivo negli Stati Uniti ora, e loro vanno orgogliosi dei loro soldati, tutti professionisti, e della propria storia: ma e' poi cosi' difficile essere orgogliosi delle nostre tradizioni? Gli Alpini sono un corpo di elite, ma perche' UCCIDERE LA SMALP?

A volte mi sembra che lo sport preferito dagli Italiani sia l'autolesionismo, io non firmai la ferma biennale...malgrado ne avessi intenzione, perche' volevo essere un militare e non un SUBALTERNO DEI MARESCIALLI...rinascessi adesso farei il Volontario come soldato semplice, nei magazzini lasciateci la trippa di certi Marescialli.

Andai in Bosnia, come fotoreporter aggregato alla Legione Straniera Francese...ho visto cio' che volevo vedere usando l'iniziativa personale...perche' il mio Esercito cadeva a pezzi...ricordo pochi Marescialli in gamba...e tanti sprechi.

Ho firmato 1 anno fa come riservista dell'ESERCITO ITALIANO, non mi hanno mai chiamato, sapete cosa...appena prendo la Residenza U.S.A. firmo nella Guardia Nazionale USA...almeno loro fanno i soldati veramente, part time...ma lo fanno, aiutando il loro paese.

LA SMALP e' morta: non mi stupisco!!! VIVA L'ITALIA

VIVA GLI ALPINI e GLI EX AUC.

S.Ten Roberto Di Giovine, 146° A.U.C.


 

Qualunque cosa decidano di fare della SMALP Caserma Cesare Battisti, sicuramente non riusciranno a distruggere il bellissimo legame fraterno che questa scuola é riuscita a creare tra ragazzi di tutte le regioni d'Italia unendoli sotto il cappello alpino e per il quale ognuno di noi é stato , é, e sarà sempre pronto a dare la vita.

Grazie di cuore per la bellissima iniziativa.

Sten Marino Matteucci, 162° A.U.C.


 

"La storia non si può chiudere a chiave", è questa la frase che ho scritto sul registro delle visite alla mostra fotografica organizzata presso il Circolo Ufficiali della Caserma Cesare Battisti di Aosta, in occasione della 76° Adunata Nazionale.

Non so come la pensate Voi, ma credo che non aprire i cancelli della "nostra" caserma, permettendo in tal modo a migliaia di ex AUC ed ACS di poter entrare, sia stata la cosa più tremenda che ci potevano fare. Avvilente vedere degli ultracinquantenni che saltavano come stambecchi per poter vedere oltre il portone sbarrato quello che rimane dentro, oppure dei giovani papà con i figli sulle spalle indicargli la camerata tale, la mensa, la palestra ecc.

Quello che mi fa più male è il fatto che la decisione di non aprire l'accesso almeno al cortile della caserma e delle aule sia stato presa non da un politico ma certamente da qualcuno che porta il cappello alpino e non capisce che quella caserma rappresenta un pezzo della storia degli alpini in Italia. Gli auguro che un giorno, da pensionato, recandosi a Modena dove certamente ha frequentato l'Accademia militare, sia accolto allo stesso modo.- Inoltre, essendo iscritto all'ANA da 31 anni, chiederò alla mia associazione cosa ha fatto per evitare questo? Secondo me nulla!!

Ten. Formelli Vittorio, 65° A.U.C.


 

In questo caldo agosto ho guardato con attenzione il sito dedicato alla Smalp. Volevo fare i complimenti per questa favolosa iniziativa che mi rende fiero ed orgoglioso di quello che ho fatto un quarto di secolo fa (sic!!!); mi sono passati davanti bellissimi ricordi di un periodo stupendo pieno di entusiasmo e di intense amicizie.

Ten. Antonio Pellegrino, 96° A.U.C. (Mortaista)


 

La Scuola

" venni per rubare una stella dal cielo di Aosta

e tu ne hai colta una per donarmela

ti sei presa il mio cuore

dopo ventanni ti amo ancora

anche se tu non mi hai riconosciuto

sono io.......uno dei tuoi mille folli amanti

e no ti dimentichero' mai. "

Sten. A.Parodi, 112° A.U.C.


 

Mi chiamo Marco Ferrato, abito a Torino ed ho partecipato al 129° corso AUC (corso invernale a cavallo del 1987-1988). Sono stato ieri ad Aosta a causa di impegni di lavoro ed ho colto l'occasione per passare nei pressi delle caserme Battisti e Testafochi, soffermandomi qualche tempo innanzi ai cancelli.

Confesso di essere ripartito rattristato, sia per il cattivo stato delle strutture - mensa smembrata alla Battisti, uso dei piazzali come parcheggi, ecc. - che soprattutto per la mancanza di animazione che regna in quei luoghi; che contrasto con i miei ricordi di un luogo così animato e pieno di vita!

E che follia la scelta di chiudere una scuola militare che godeva di grande reputazione in tutta Europa!

Mi ha fatto viceversa molto piacere visitare il Vostro bel sito, che ha risvegliato ricordi ormai abbastanza lontani nel tempo, e che avrò piacere di consultare di tanto in tanto.

Vi faccio in conclusione i miei complimenti, anche come stimolo a continuare per mantenere vivo il ricordo di un'istituzione così gloriosa.

Con tanti cordiali saluti,

Ten. Marco Ferrato, 129 A.U.C.


 

Leggo con attenzione ed interesse le rubriche presenti sullo "SMALP.IT" (al quale ho entusiasticamente aderito). Recentemente ho letto l'articolo "Il dopoguerra" (dal menù principale) e mi sono stupito nel rilevare errori di datazione (peraltro presenti anche sul sito "comalp.esercito.difesa.it) ovvero : ....nel 1964 l'intero ciclo addestrativo degli AUC passa sotto la responsabilità della SMS ....

In realtà, il sottoscritto, allievo del 27°Corso dopo un ciclo formativo di oltre 5 mesi presso la Scuola Unificata AUC di Lecce completò la propria formazione professionale presso la SMA di Aosta dove giunse il 20 luglio 1961 per inaugurare il 1° corso AUC/SMA (ultimato a fine dicembre 1961 dopo oltre 5 mesi). Dal 5.1.62 Sten di prima nomina presso il Btg.Aosta. Probabilmente l'articolo in questione vuole indicare l'anno di inizio dei corsi AUC presso la SMA privi del periodo formativo precedente presso le Scuole unificate (Lecce ed Ascoli P.)

Ne risulta che gli Ufficiali dei corsi svolti negli anni 61, 62 e 63 sono "Figli di nessuno" (come cita una nota canzone alpina) mentre ritengo che per la durata dell'intero corso (circa 11 mesi con una leva di 18 mesi) e la qualità, intensità e completezza delle due fasi formative siano da considerare di eccellente ed insuperato livello professionale.

Grato di un tuo commento e/o eventuale inserimento nel sito ti porgo calorosissimi ringraziamenti e complimenti per quanto stai facendo. abbraccio.

Magg.Ris.Cagliero Alessandro


 

Casualmente e con un po' di commozione ho ... ritrovato la SMALP. In effetti non l'avevo mai cercata in quanto ancora oggi è forte il rammarico di averla dovuta abbandonare per la classica "inattitudine al comando". Ma, credetemi, mi sono trovato spiazzato quando mi è apparsa la home page.

Ma, si sa, il tempo aiuta (dicono). Perdonatemi. Ho cercato di dimenticarla, di dimenticarvi ma non ci riesco. E allora sappiatelo anche voi, cari tenentini, ho ancora lo stemma della SMALP impresso nel cuore e nessuno potrà togliermi da questa eterna punizione.

Roberto Motalli, 104° A.U.C. anno 1981.


 

Un saluto a tutti gli ex-allievi del 61° corso AUC.

Ten. Vittorio Marchesi.


 

Quando ho scoperto il sito, 2 o 3 anni fa, mi è venuto un colpo. Avevo smesso di ripensare ai giorni della Smalp, ma oggi grazie a M. Di Pietro la mia memoria ha recuperato molto, dico, per fortuna. Il sito non lo ho abbandonato e almeno una volta al mese faccio una visita, non lo nascondo, nella speranza di trovare anche il mio corso, il 76°.

Non ho materiale interessante, solo qualche foto poco significativa. Ma sono deciso a rompere il ghiaccio almeno fornendo l'indirizzo elettronico per vedere il 76° nell'elenco delle mail. E' una vergogna che non appaia. Non si sa mai che poi qualcuno, tra coloro che possono fornire del materiale interessante, si senta stimolato a farlo. Dopotutto il 76° ha sicuramente dato delle emozioni forti a tutti i partecipanti e non mi spiego perchè tutti continuino a dormire come se SMALP.IT non esistesse.

Grazie Marco e se puoi, per favore, trova il modo anche tu di dare una mossa al 76°.

Paolo Tolotto, 76° A.U.C.


 

Amo e odio questa mia penna nera.

Il Corpo è nato con il reclutamento tra i montanari e i valligiani delle nostre Alpi, poi degli Appennini Abruzzesi, e così deve essere. Con la fine della leva obbligatoria assistiamo a una inesorabile avanzata (lenta visti gli stipendi) di alpini (non Alpini) campani, siciliani,pugliesi.

Non sono un borgheziano, leggasi leghista, ma tutto ciò mi dispiace. Gli Alpini sono finiti, con buona pace dell'amico Beppe Parazzini; siamo in via di estinzione naturale. Rimarrà il cappello e la penna, ma non saranno più il Cappello e la Penna.

Scusate lo sfogo.

S.ten. Alessandro Del Bo, 79° A.U.C.


 

La mia esperienza di allievo ufficiale alla Smalp mi ha segnato per la vita e anche se per anni il ricordo è rimasto in un angolo del mio cuore questo sito riaccende tutte le vecchie emozioni.

Andrea Ballerini, 111° A.U.C.


 

Salve Marco,

questo sito è davvero bello e, purtroppo, commemorativo da un punto di vista "amministrativo" della Nostra Smalp. Ma visto che sono gli uomini che portano avanti le idee, per me la Scuola è ancora aperta e sento ancora nelle orecchie la voce dell'allora Ten. Col. Roberto Stella quando tuonava il mio nome.

Roberto Belluco, Caporal Maggiore 4°/88


 

Sono le 03:00 am del 24 Aprile 2005 e mi trovo a Sarajevo in missione. Sto facendo il turno di notte e all'improvviso un tuffo al cuore e un nodo alla gola: La Mia SMALP vive ancora... quanti bellissimi ricordi... Nonostante le vicissitudini della vita che fin qui mi hanno portato, MI SCOPPIA IL CUORE DI GIOIA! ALPINO PER SEMPRE!!!

MORRONE e ZANCANARO vivono sempre in me.

Mar.Ord. CC Christopher PEDRETTI, 149° A.U.C.


 

Non ho prestato servizio nella Smalp,ma scorrendo le pagine ho trovato la commemorazione del Cap.Gargelli Massimo.

Devo innanzitutto ringraziare il Colonnello Ragni che tempo addietro mi ha fornito delle delucidazioni sulla tragica scomparsa del Capitano. Non so se potrete aggiungere anche il mio commento, ho provato anche a farlo sul Mensile "L’Alpino" , ma mi hanno risposto che "il grado era troppo basso per pubblicarlo".
( Da noi non ci sono gradi "bassi" NdR )

Innanzitutto ho conosciuto l’allora Tenente a S.Candido quando ha iniziato a comandare la 74 Cp. nel 1984. Non so e non posso scrivere le sensazioni che ho provato durante tutto il servizio militare, ma l’insegnamento dei valori morali e la correttezza personale che mi ha trasferito, me li porterò per tutta la vita . L’incitamento nel compiere i propri doveri anche se le forze mancavano.

Ricorderò anche quella voce tonante che rimbombava nelle camerate, e la disponibilità ad ascoltare i problemi personali accompagnandoli con una licenza o l’aiuto personale.

Grazie ancora Capitano. Grazie.

Francesco Pagani, 6° Scaglione 1984 74a Cp.


 

Cara redazione,

scrivo questa mail subito dopo l’Adunata di Parma. Non voglio dilungarmi nel descrivere Parma, città magnifica ed ospitale, né descrivere l’entusiasmo del sabato ma fare solo due brevi considerazioni che, mi auguro, possano essere occasione di alcune riflessioni da parte di tutti i frequentatori del sito. Gli aspetti positivi, direi addirittura fantastici dell’Adunata sono ben noti: l’entusiasmo, il fatto di ritrovarsi insieme a distanza magari di anni, l’emozione che si prova vedendo sfilare i reparti in armi ma, soprattutto i reduci e gli alpini provenienti da paesi lontani oltre a tutti gli quelli che altri hanno descritto, meglio di me, con trasporto e sincera partecipazione.

Altrettanto noti gli aspetti negativi, anche se quest’anno erano ancora più visibili o forse ero solo più critico io.

Lo cito per primo, in quanto è il più evidente e, insieme, quello che ci svilisce di più: l’indegno comportamento di persone che di alpino hanno solo il cappello. Capisco la vox populi che ci vuole discreti bevitori, capisco l’entusiasmo che infonde il raduno, ma non capisco né tantomeno giustifico scene di indegno abbruttimento. Ma come si può essere completamente ubriachi alle 11 del sabato mattina? Come si fa a non rispettare le minime regole della decenza e dell’educazione da parte di persone che si definiscono indegnamente “alpini”? Come si fa a trasformare in latrine maleodoranti i muri delle case e dei palazzi, quando in tutta la città i servizi igienici abbondavano ovunque?

E che dire, poi, dei mezzi fuori ordinanza? Alcuni veicoli denotavano ingegno, entusiasmo, fatica spesa per approntarli e suscitavano indubbia simpatia. Ma erano pochi, pochissimi. Gli altri erano rumorosissimi e sputazzanti carrette su ruote che non avevano nulla di caratteristico, oltre ad essere pericolosi per gli occupanti ed i pedoni.

Infine, non posso non citare l’abnorme affollamento di bancarelle (il giornale locale affermava che quelle autorizzate erano circa 400, a cui occorreva aggiungere tutti gli abusivi). Capisco il voler fornire le classiche salamelle o la porchetta col vino, capisco vendere le specialità locali o le piante ed erbe alpine, capisco anche vendere le medaglie commemorative, i crest o le mostrine. Ma devono essere 400? Devono vendere i cappelli alpini? Il cappello è parte integrante della nostra naja, ci ha accompagnato per 24, 18, 15 o 12 mesi, sempre lui, sempre fedele. Che senso ha venderlo a chiunque? Posso ancora accettare il vendere una sorta di simulacro per i bimbi, ma solo per loro. Sempre a proposito di cappello, un breve inciso a proposito di certi carnevaleschi e squallidi “cappelli da congedanti”: ma nelle sezioni non esiste un responsabile che possa evitare certi copricapo che di alpino avevano ben poco?

Vorrei chiarire che, nonostante questi aspetti negativi, il fascino dell’Adunata è e rimane unico.

Ma veniamo al punto della mia nota. Avendo trascorso i miei dodici mesi di leva presso la Testafochi, essendomi congedato come sergente, avendo conosciuto sottufficiali ed ufficiali che, dopo aver prestato servizio presso il Battaglione Aosta erano poi passati alle compagnie AUC o viceversa (giusto per citare due nomi: il compianto capitano Massimo Gargelli e l’allora capitano Paolo Fregosi), condividendo i raduni con un mio amico S.Ten., ho sempre sfilato con la Scuola. Credo che la nostra sfilata quest’anno sia stata la peggiore da che partecipo ai raduni, cioè circa una decina d’anni.

Prima: caos totale all’ammassamento, corsi AUC rappresentati da un paio di persone, ufficiali con capelli lunghi, con la coda o addirittura rasta (sic!), corsi mischiati fra di loro in una confusione indescrivibile.

Durante: allineamento e copertura inesistenti per non parlare del passo. Ma ci siamo dimenticati quella cosetta che si chiama “addestramento formale”? C’è l’attenuante della mancanza di una fanfara per scandirlo ma si tratta, appunto, solo di un attenuante. Se gli S.Ten o i caporalmaggiori avessero fatto marciare i plotoni a quel modo, quanti giorni di C.S. si sarebbero presi?

Insomma, abbiamo fatto, a mio parere, una figura barbina. Soluzioni c’è ne sono. Ad esempio individuare qualcuno che, con l’ovvia collaborazione di tutti, voglia sorbirsi il fare da coordinatore fra l’ANA e la Scuola nei giorni della sfilata, al fine di saper di quante persone sarà composto il fronte, per cercare di “compattare” i corsi, magari far sfilare gli alpini ed i sottufficiali prima dei corsi stessi. Mi piacerebbe, però, sapere se le mie considerazioni sono solo mie o sono state condivise da altri, se vi sono posizioni differenti od altre proposte. In altre parole, ad un anno di distanza da Asiago 2006, sapere se vogliamo provare a risolvere le cose insieme oppure no.

Saluti alpini

Sgt. Paolo Solinas


 

Cara redazione SMALP.it, sono Roberto Frison del 112° AUC e scrivo questa mail per manifestare l'enorme disagio che ho come ex smalp nell'assistere all'anarchia che vige nel nostro modo di stare insieme alla sfilata dei raduni degli alpini. Un'anarchia figlia di associazioni che in un modo o nell'altro vogliono farsi tutori degli ex ufficiali smalp, ma che a volte pensano più a se stesse che a tutti gli ex AUC. Dico questo perchè partecipando al raduno di Parma ho sfilato con il reparto SMALP e per la prima volta mi son sentito in mezzo al classico branco di pecore, tanto da farmi rimpiangere di non aver sfilato con la sezione alpini del mio paese che sapevo esser bella ordinata ed uniforme (come tutte le altre, ovviamente...)

Innanzi tutto a Parma abbiamo avuto la conferma che senza tamburi segnatempo non teniamo tutti il passo.

Poi il fronte delle file: tutti sapevano esser per 12 ma molti non se ne son curati già dall'ammassamento così taluni ex allievi hanno sfilato per 11 o per 10 davanti alle tribune.

Inoltre, per colmare i buchi davanti a me, alla fine ho sfilato con corsi molto più anziani del mio: la cosa è piacevole se tutto va per il verso giusto, deprimente quando vedo la vecchia accanto che, nonostante i miei ripetuti ed educati solleciti, continua a non rispettare l'allineamento della fila (per non parlare di quelli che 20-30 metri dopo le tribune si mettono a parlare coi telefonini...). Addirittura l'anno scorso uno ha sfilato con il cagnolino a seguito.

Penso abbiamo compreso che l'abitudine di tenere tutti i gagliardetti sul lato tribuna crea enormi disagi ai componenti dei rispettivi corsi. Liberare i gagliardetti da questo schema permette di sfilare tutti uniti facendo avanzare anche il proprio gagliardetto in mezzo alle file. (io ci tengo sfilare accanto al mio simbolo di corso e amici del 112°, altrettanto presumo sia per gli altri. Inoltre se uno è "distratto" lo posso "cazziare" senza scrupoli)

Altra cosa: l'abbigliamento. Ho portato con me la bellissima cravatta nuova della smalp, vestendomi in giacca blu-camicia azzurra come in genere fanno quelli delle prime file. L'ho fatto perchè animato dallo spirito smalp, perchè l'idea della cravatta è bella ed era motivo di rilancio di un abbigliamento che ci identificasse tra la media. L'ho fatto perchè dentro di me ero sicuro che anche gli altri l'avrebbero fatto, mossi dalla necessità di una uniformità SMALP. L'ho fatto anche per dare un pò di soddisfazione a quei quattro che si son rotti il culo per idearla e farla 'sta cravatta, l'ho fatto perchè ritengo che il mio passato militare meriti di esser veicolato con dignità. Invece alla sfilata ho trovato un pò di tutto.

No, mi spiace, tutto questo svaccamento non lo accetto. Tantomeno l'anarchia che vige tra noi. Così ho deciso: all'adunata di Asiago andrò a salutare gli amici del mio corso e di quelli limitrofi (il 113 è fantastico!), ma sfilerò assieme a quelle persone cui abbiamo insegnato marciare e che oggi marciano meglio di noi: gli umili alpini, quelli che ci tengono a mostrare rispetto dei valori e dei simboli. Noi invece abbiamo mostrato spocchia. Sesquipedale spocchia.

un'incazzato e amareggiato Roberto.

Roberto Frison, 112° A.U.C.


 

Non ho parole, un tuffo al cuore dall'alto delle finestre del secondo piano. Trovare la SMALP in rete mi ha emozionato, piegato sotto il peso dei ricordi. 127° AUC, 27 giorni dalla fine, 4 mesi e un culo quadrato.

Una mattina, nel giro di due ore, sono fuori. Inadatto al comando. Lo ammetto, quando ero in piedi, sull'attenti, davanti al generale che mi chiedeva se avevo qualche cosa da dire, sono stato tentato... "Lei nell'ultima marcia è svenuto", mi dice, ed io zitto, potevo ricordare che ero la radio di coda, che il capitano Braga ci ha tenuti due giorni senz'acqua, che mi ero fermato una ventina di volte in quel rientro alla caserma per soccorrere altrettanti Allievi svenuti, ma io ero la radio di coda, e poi dovevo recuperare.

Qui c'è scritto che lei non è sufficente in "dottrina tattico logistica"... no comment, zitto.

Sentivo l'aria frizzante gonfiare le tende dietro la bandiera in quell'ufficio composto, sentivo la responsabilità dei dieci mesi a venire sciogliersi,e la freschezza che solo un'avventura memorabile e pura rimaneva nelle pieghe della mia vita.

Complimenti, davvero complimenti.

Quasi dimenticavo, non ho mai avuto modo di ringraziare il mio plotone e il suo sten per il saluto sull'attenti che, a rischio di una sonora punizione, mi hanno fatto quando ho attraversato per l'ultima volta quel cortile... naturalmente di corsa.

Antonio de Cia, 127° A.U.C.


 

Saluti anzianissimo Marco!

Bella iniziativa!

Per chi ad Aosta ha passato mesi e mesi di fatica e sofferenza, ma tutta esperienza, è davvero piacevole poter cercare contatti con compagni di un giorno persi, gioco forza, nel caos della vita moderna! Sarebbe molto simpatico riuscire ad andar oltre la 196/2003 (ma non si può!) e trovar contatti con amici di un tempo...

Purtroppo la maggior parte degli ex allievi dei corsi è congedata e passata ad altro stile di vita, e quei pochi che come me son riusciti a restare in servizio non hanno, per la frenesia delle attività, grandi possibilità di ricerca individuale...

Comunque bravo all'ex del 115° e auguri per ogni miglioria che possa aver idea di apportare al sito! Ciao a tutti dallo "Zio Pista" del 162° - 1° pl, 4a camerata, 2° letto a dx

Ten. Edoardo MUTTI, 162° A.U.C.


 

Da poco ho visto che la SMALP ha un sito "non ufficiale".

effettivamente come altri ex ho avuto un momento di nostalgia e di commozione per il periodo passato ad Aosta, che definirei non certo di vacanza...anzi, come spesso si diceva o ci dicevano i nonni, " lo troverete" particolarmente lungoooooooo!!!!!" Praticamente quasi sempre punito...............mi domandavo spesso "ma cosa ci fa in mezzo ai vari Flandin, Scotton, Barbon, Puntin un Soddu????????

Comunque sia, ricordo con vero piacere e nostalgia quel magnifico anno '84/'85 iniziato ad Aosta e proseguito, poi, al Battaglione Morbegno di Vipiteno.

Ora racconto con soddisfazione ai figli le" imprese" come fossero dei romanzi avventurosi....... le pattuglie di notte e provare a dormire camminando, le esercitazioni, le marce di ore ed ore, i campi sull' Adamello e al Similaun, le trune al monte Giovo a - 30°C.!!!!

Complimenti per l'idea del sito...........ne approfitto per salutare tutti gli ex allievi del corso 116° e in particolare coloro i quali mi hanno accompagnato durante l'avventura al reparto Sten Bolognini, Colombo, Libardi.

!!!! Un ricordo particolare e una preghiera per Francesco Masnovo, esploratore che ci guidò sul ghiacciaio del Adamello, e per Franco Talamini, che ebbi modo di conoscere al reparto .

Roberto Soddu, 116° A.U.C.


 

Nel scorrere queste pagine non posso che ritornare ai miei vent'anni. Bravo Marco.

Francesco Righi, 46° A.C.S.
4a Cp. "La Mitica"
quella del terribile "Biondi"


 

Carissimi colleghi, per il momento non posso che plaudere all'iniziativa ( www.adunatasmalp.it ); sentivamo il bisogno di dare un minimo di organizzazione ed organicità al nostro schieramento semi-clandestino, che si accoda alle sezioni Valdostane senza mai essere riconosciuto come la realtà che era e che è.

Comprendo benissimo che l'ANA curi i propri interessi, spingendo perché gli ex AUC siano "spalmati" sulle sezioni d'appartenenza. Ma non possiamo negare l'evidenza, in particolare oggi, quando la scuola non c'è più, e quando soprattutto essa costituisce oramai una memoria "scomoda", forse perché di lì uscivano in maggioranza veri Ufficiali Alpini, che sono poco assimilabili alla pur meritevole e simpatica maggioranza di ex alpini da impiegare come servizio d'ordine alle sagre di paese (anche qui: senza nulla togliere alle encomiabili iniziative di solidarietà e assistenza pubblica, quale il servizio svolto in occasione dei funerali del Santo Padre).

Permettetemi di essere un po' polemico, ma temo non sia del tutto gradito il fatto che gli ex AUC hanno il cappello in ordine, le penne regolamentari, la divisa per il momento inesistente, ma che sarà sempre e comunque sobria. Insomma: danno l'impressione di aver mantenuto quel minimo di attitudine militare e di marzialità che altre realtà hanno oramai perduto, in favore di uno scadimento verso un reducismo di maniera e talora sconfinando nel puro folklore .

Quindi: attenzione ai boicottaggi, attenzione alle derive inopportune, schiviamo le eventuali polemiche, ma andiamo avanti così.

A prestissimo

Ten Alvise Bruschi, 152° A.U.C.
7° Reg. Alpini Batt. Alpini Feltre


 

Buonasera, sono la figlia del capitano Massimo Gargelli. E’ da poco che sono venuta a conoscenza di questo sito e soprattutto della sua lettera, trovata solo per caso. Mi ha fatto molto piacere leggere quelle poche righe su mio padre e scoprire così che è ancora ricordato. Io purtroppo non lo ricordo ma quelle sue righe me lo descrivono come hanno fatto sempre tutte le persone che mi sono accanto. Vorrei ringraziarla per quello che ha scritto anche se abbastanza in ritardo, è bello scoprire che mio padre ha posto nel pensiero di altre persone oltre a quelle della famiglia. GRAZIE

Martina Gargelli

Permettemi un piccolo commento: ogni tanto qualche conoscente di quelli "ottimizzatori", quelli che, tanto per intenderci, se aprono la bocca calcolano in anticipo il consumo in calorie e gli eventuali ritorni economici di questa azione, mi chiede: ' ma chi te lo fa fare ? ', con riferimento alla gestione di smalp.it.
La risposta è scritta qui sopra: se poi uno non la capisce significa che non ha fatto l'alpino.

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Sten. Marco Di Pietro, 115° A.U.C.


 

Ho letto soltanto oggi due lettere che hanno dato nuovamente il "la" a tanti ricordi connessi alla SMALP: la lettera, toccante nella sua semplicità, della signorina Martina Gargelli - figlia del capitano Gargelli troppo presto scomparso nel settembre del 1988 durante una marcia di addestramento con i suoi AUC - e del padre del Maggiore Giuseppe "Pippo" Parisi.

Li ho conosciuti entrambi, durante il mio anno alla SMALP, dall'aprile del 1987 all'aprile del 1988. Pippo era lo S.Ten della compagnia reclute (la 42) mentre il capitano Gargelli arrivò pochi mesi più tardi - a luglio - come comandante della 41 Compagnia "Lupi" in sostituzione del capitano Fregosi passato in Battisti quale comandante delle compagnie AUC.

Del capitano Gargelli ho già scritto e voglio solo aggiungere che era un vero capitano degli alpini. Caparbio, tosto, a volte duro ma sempre d'esempio (e non soltanto per quanto riguarda la vita militare). Quando ero comandato quale sottufficiale d'ispezione mi preoccupava sapere di averlo come ufficiale di picchetto perché con lui non si poteva "bluffare". Era attento, preciso, determinato. In altre parole: serio. La serietà data dall'esempio e non dalle "banfate". E lui, dai suoi alpini si aspettava altrettanto. Ed oggi, a distanza di 18 anni, lo ricordo ancora nitidamente e ringrazio Martina per le sue parole.

Con "Pippo" il rapporto era diverso, dato anche dalla quasi coetaneità e dalla frequentazione quotidiana. Finita la naja lo rividi, casualmente, un giorno alla stazione di Torino Porta Susa. In attesa del treno chiaccherammo del più e del meno per qualche minuto. Era di stanza a Venaria, dopo aver coronato due delle sue aspirazioni: il passaggio in SPE e la passione per il volo.

Due persone speciali, due veri alpini che sono andati avanti prima di noi. Grazie anche a SMALP.it per avermi permesso di ricordali ancora.

Sergente Paolo Solinas, Btg. Alp. Aosta, 3/87


 

Mi trovo in Brasile per lavoro da tempo e stavo cercando di spiegare ai miei amici locali cosa significa aver fatto la SMALP, non ho trovato forma migliore che mostrare il nostro sito. Un nodo alla gola mi toglie le parole ricordando ciò che abbiamo vissuto e ciò che abbiamo imparato.

Grazie per il sito.

S.Ten Diego Zannoni, 153° A.U.C. fuciliere


 

Volevo complimentarmi per questo bel sito, anche se sono solamente un graduato di truppa, ma siccome ho visto le foto dell'allora Sten. Vallauri non ho potuto fare a meno di scrivere.

Mando quindi un saluto a tutti voi ed i particolare al Ten. Vallauri che era nella 10a Compagnia del Btg. Mondovì, per insegnarmi a essere alpino quando arrivai al CAR con il 6° scaglione 1986. Sono stato poi trasferito a Boves nel Btg. Saluzzo 23a Compagnia Fucilieri dove ho portato a termine una bellissima esperienza durata un anno come radiofonista (marciante).

Fieri saluti a tutti.

Massimo Garella


 

Caro Caporal maggiore Garella, la ringrazio per i saluti che mi ha mandato e per avermi citato; ma la cosa di cui sono più fiero come suo ex- comandante di plotone reclute è di come lei parla del suo essere stato alpino, fuciliere, radiofonista " marciante " ( comprendo benissimo la specificazione ).

Non è certo merito mio, ma del Corpo degli Alpini... In ogni caso essere stati della 10a del Mondovì ( ARDI ! ) non è cosa da poco.

Un saluto davvero affettuoso... DECIMA !!!

Ten. Guido Vallauri, 122° corso A.U.C.
1a Cp - 2° pl. fucilieri assaltatori
poi C.te di pl. e poi Vice C.te della 10a Cp. Alpini
Btg. Mondovì - Brigata Alpina Taurinense


 

Martina. Martina Gargelli. Che emozione leggere una Sua lettera. Allora era solo una bambina piccola piccola, che Massimo teneva nello zainetto apposito (ho ancora una Sua foto) in una gita alla fine di agosto su, in Val d’Aosta, via l’uniforme ma non lo spirito che ci aveva legato, nell’85, lui tenente C.te della 74a Cp. Btg Bassano, io giovane S.ten appena arrivato al battaglione. Uno strano destino, se vogliamo usare un’espressione d’altri tempi, ci avrebbe unito per quei bellissimi mesi di servizio, che ricordo tra i più belli della mia. Vita.

Ho letto di lui quello che hanno scritto i miei colleghi e i suoi alpini. Confermo, confermo il suo carattere schietto al limite dell’impulsivo, da bravo toscanaccio qual era. Confermo il suo disprezzo per le ingiustizie a tutti i livelli, l’amore per l’esempio che lui per primo portava, e il grande rispetto per quella divisa che l’avrebbe accompagnato sicuramente ai più alti gradi militari. Ci si scherzava su questo, quando lo prendevo in giro perché sarebbe diventato una penna bianca e io, pure invecchiando, avrei mantenuto la mia bella nera! Scherzavamo anche su altro, anche su cose serie, e qualche volta puniva e le punizioni erano veramente dure da sopportare, perché se venivi “bottigliato” da Massimo era whisky che correva, e la bottiglia non vedeva l’alba del giorno dopo.

C’era uno splendido rapporto e litigavamo, spesso urlandoci in faccia, sempre con il giusto rispetto, s’intende. E forse è stato questo che ci ha legato e cioè il constatare diversi aspetti del nostro carattere in comune, compreso il fatto che spesso ci dicevamo quello che pensavamo l’uno dell’altro in “chiaro”….

Dopo il servizio militare lo rividi, ancora una volta a San Candido, dove aveva preso la terza stelletta, destinato a comandare la Compagnia AUC, passaggio obbligato per salire ai più alti gradi. Allora, ricordando i bei tempi, dissi che sarebbe stato un sogno ritornare da richiamato a fare il soldato nella sua compagnia. Mi rispose che se lo avesse saputo per tempo avrebbe fatto di tutto per avermi con lui.

Venne poi a casa mia per Pasqua. Una Pasqua piovosa, non mi ricordo in che anno. Ma non ci impedì di fare la nostra “marcia” in campagna, tornando bagnati, infangati e felici come due bambini. Il giorno dopo partecipò al pranzo di famiglia, dove c’erano proprio tutti, padre, madre, zii, nonna e nipoti. Si giocava comunque in casa, perché sia mio padre che mio zio erano alpini: quale onore avere un capitano in arme al nostro desco!

Infine Aosta. Di rientro dalle vacanze in Francia. Due giorni bellissimi, a confermare e rafforzare un’amicizia che sarebbe durata per sempre, pensavo allora. Mi regalò, allora, una giacca da cbt dei parà inglesi, che ancora conservo.

Conservo ancora splendidi ricordi di quei tempi, anche in fotografia. Sarei veramente felice se Martina potesse leggere di queste parole. E ancora di più se avesse voglia di ascoltare i miei ricordi di suo padre Massimo.

Ten Nicola Croci, 117° A.U.C.


 

Buongiorno, ho scoperto il "nostro" sito che non avevo mai visto, è stato molto emozionante vedere tanti ricordi di quel periodo. Sarei interessato a sapere se è presente qualche ex allievo del 72° corso mortaisti di cui facevo parte.

Per il momento vi saluto cordialmente facendovi i miei complimenti.

Grazie per il sito.

Silvio Peraga, 72°


 

Ho scoperto per caso l’esistenza di questo sito fantastico, che mi riporta indietro di quasi vent’anni. La SMALP mi è rimasta nel cuore e sono orgoglioso di esservi appartenuto, seppur per un breve periodo di vita peraltro indelebile.

Il mio desiderio sarebbe quello di incontrare nuovamente alcuni colleghi del corso, per condividere nuovamente qualche uscita in montagna e scambiare quattro chiacchiere.

Un grazie agli ideatori del sito e alla Smalp (scuola di vita, prima che militare).

Ten. Antonio Figaia, 120° A.U.C.
2° Plotone Fucilieri
camerata 5
5° letto a destra


 

Ho letto con enorme piacere il risultato della vostra fatica e ricerca sui battaglioni universitari AOSTA dietro invito dell'amico Aldo Maero di Como. Sono Walfredo, figlio di Giulio Cecconi, da voi gentilmente ricordato e citato nell'opera. Sono corretti gli estremi anagrafici ed episodici; e' infatti ricordato il tragico incidente su "autocarrozzetta" bombardata dopo l'8 settembre dagli ex alleati in Balcania.

Vivo nella memoria di mia madre, tutt'ora vivente, mio padre S.Ten. Giulio Cecconi era a suo tempo in Balcania come "Ufficiale di collegamento" tra gli alpini italiani e le truppe cetniche antititine.

Mi permetto cortesemente di precisare che mio padre non è "caduto" in Balcania; a morire di fianco a mio padre con altri commilitoni, sotto un camion, è stato il fratello maggiore Raffaele Cecconi, volontario al fronte balcanico. Mio padre Giulio è invece stato schiacciato dal relitto e ferito.

Ricoverato in un ospedale italiano a Cattaro, poi occupato dai tedeschi, ha trascorso una lunga prigionia in campi di concentramento in Polonia e Germania, con l'amico coscritto Gianbattista Bonacina, tutt'ora vivente a Como.

Tornato in patria e laureatosi dottore in chimica e' stato dirigente alla Carlo Erba, fino alla morte avvenuta in ufficio, per infarto, nel 1974, poco oltre i 50 anni. Il ferimento, la perdita dell'amato fratello e la detenzione hanno infatti segnato poi tutta la sua vita; ringraziando per l'attenzione porgo cordiali saluti.

Walfredo Cecconi


 

Complimenti vivissimi per la splendida iniziativa. Leggendo i resoconti dei corsi a 3 cifre (dal 100° in su) mi rendo conto che avete senz’altro avuto un addestramento più duro di quello nostro nel 1966. Allora diventare Sergenti e poi Sottotenenti non era così traumatico. Di addestramento in montagna ne abbiamo fatto poco, ma ci siamo rifatti ampiamente ai reparti. Recentemente abbiamo festeggiato il 40° dall’inizio del corso (gennaio 1966) e ci siamo ritrovati in oltre 50 ad Aosta.

Viva gli Alpini.

Ten. Mario Ferreri – 42° A.U.C.
Esploratore – 7° Rgt. Btgl. Feltre
2° Rgt. CAM Tridentina Cuneo
ANA Sez. Torino


 

Salve, mi chiamo Giuseppe Bonanno, vi scrivo da Nicolosi, un paesino alle pendici dell'Etna in provincia di Catania. Ho svolto la leva militare fino al 24/11/2001 presso il Centro di Addestramento Alpino di Aosta, come furiere nella sezione sci-alpinistica di Courmayeur.

Volevo fare i miei complimenti per come viene gestito il sito internet, pieno di notizie e di ricordi per chi come me si è¨ trovato da "Terroncello", come mi chiamavate lassù, a svolgere la "naja" in un posto stupendo pieno di splendide persone che, anche a duemila chilometri di distanza, mi hanno fatto sempre sentire a casa mia.

Oggi a distanza di quasi cinque anni, rivedendo le immagini e le informazioni che in maniera splendida date su questo sito, sento dentro di me una grande emozione che mi riporta indietro e mi fa pensare a quanto sia stato bello fare "L'ALPINO" in una terra stupenda come la Valle d'Aosta.

Forse il tempo cambia le cose, con l'età aumentano i pensieri di vita, e molto spesso ci allontaniamo, come è capitato a me, dal pensare a quel periodo di 10 mesi trascorso sempre in posti diversi, ad imparare cose diverse ed a conoscere persone che ti sembra che tu conosca da una vita.

Vi ringrazio tutti, Alpini che ho conosciuto in questa mia splendida avventura, svolta dalla caserma "Battisti" di Aosta, alla caserma "Perenni" di Courmayeur, e per finire alla caserma "Monte Bianco" di La Thuile, vi ringrazio per avermi dato la possibilità di conservare nel mio cuore e nella mia mente l'immagine dei veri Alpini e della vera gente della Valle d'Aosta.

Un grande abbraccio
il "Terroncello"
Alpino Beppe Bonanno


 

Cari amici, mi chiamo Massimo Castaldi e ho partecipato al 67° corso Auc guidato dall'allora Cap. Petrocco.

Il vostro sito... ma mi piacerebbe dire "nostro", è un raggio di sole che squarcia la memoria. Ho passato giorni durissimi ma indimenticabili, faticosi ma speciali e irripetibili. Scorrendo le pagine delle varie annate, mi accorgo che migliaia di ragazzi hanno vissuto le stesse sensazioni, con personaggi e interpreti differenti ma uniti dall'identica esperienza. I volti si assomigliano tutti, e in ciascuno si può leggere l'incertezza e l'attesa della sfida alla vita.

Nel frattempo imparavamo a convivere e ad accettare le regole di un futuro esigente. Non dimenticherò mai le notti passate a guardia del nulla, eppure trasformate in uno scrigno di pensieri, confidenze, timori, auspici.

Oggi, dopo 35 anni, sento ancora il respiro di una camerata che, al "silenzio", delegava al domani le fatiche dell'oggi. Ed è ancora così.

Un saluto e un abbraccio.

Massimo Castaldi, 67° A.U.C.


 

Caro collega,
non ti faccio i complimenti perchè... ne hai già una miriade... e sarebbe una litania!! Con il tuo sito ho potuto rivivere i bei momenti passati ad Aosta e di questo te ne sono grato. Non sono aimè un fedele e seguace portabandiera della mitica smalp... anche se qualche tratto indelebile sul numero unico di allora l'ho impresso.

Spero un giorno di condividere con te ed altri i mille ricordi persi nella notte dei tempi...(lavoro famiglia menate varie...)

Marco Majocchi, 97° A.U.C.


 

Veramente all’altezza del nome. E’ con gioia e profonda commozione che ho rivissuto attraverso il sito l’esperienza entusiasmante della SMALP.

Continuate così

S.Ten CC PAR Gianfranco Zilioli, 128° A.U.C.


 

Ho scoperto per caso il sito. Bella iniziativa! Un bagno di ricordi nostalgici. Ho passato uno dei periodi piu' belli della mia vita durante il 55° corso AUC. Il Tenente Leban ed il Capitano Stella sono nei miei ricordi.

Sono socio CAI da quattro anni ed ho ricominciato ad andare per monti da poco. L'anno scorso siamo saliti al Monte Emilius, con grande soddisfazione dopo 36 anni. Era stata, insieme al Gran Paradiso, una delle ascensioni piu' belle effettuate durante il ns. corso. Le gambe non sono piu' le stesse, ma ce la faccio ancora. La passione riemerge dopo anni dedicati al lavoro ed alla famiglia, anche grazie alle bellissime esperienze vissute alla SMA ( come la chiamavamo noi ).

Saluto tutti i miei compagni di corso.

Ten. Cibo Ottone Giovanni, 55° A.U.C.


 

Questa estate mi sono deciso e sono (ritornato) andato in Valle con la mia famiglia. La puntatina ad Aosta era preventivata anche se la vacanza si sarebbe concentrata sul monte Rosa. Puntatina ad Aosta per portare orgogliosamente i miei bambini nella mia gloriosa "Battisti" dove papà ha orgogliosamente frequentato il 140° corso AUC.

Giunti alla caserma: ingresso principale chiuso, in generale sporco e semi-abbandonato. Ingresso di via Fellisent: carraia, alpini che hanno qualche difficoltà nel comprendere, comunque mediamente poco attenti: chiedo dell'Ufficiale di Picchetto e spiego il motivo "vorrei fare vedere ai miei figli la palazzina camerate, la piazza d'armi e la caserma anche velocemente"; l'Ufficiale mi manda a dire che non ha tempo e mi liquidano velocemente.

Papà Marcel ha dipinto le pareti interne, in giro non ci sono eleganti Allievi Ufficiali, non ci sono alpini anzi no c'è una alpina(????); la città, anzi il corso principale. è un gran mercato. L' Emilius è li e guarda!! Lo guardo e mi dice "Vedi com'è cambiata?"

Montiamo in camper e ritorniamo nella valle di Gressonay, sconsolato, triste, molto triste! Ai miei bambini ho detto la solita frase "Erano tempi diversi".

ADDIO AOSTA ADDIO SMALP

Daniele Tobio, 140° A.U.C.
Prima compagnia, mortaista


 

E' strano che proprio oggi "un... 31 Dicembre", giorno di riflessioni , di bilanci, personali familiari e professionali, uno di quei giorni in cui la mente vaga a ritroso, mi sia ritrovato a rivedere il Vs sito, il Ns sito ... quanta nostalgia nel rivedere quei luoghi, i nomi, davvero!!... mi sembra di percepire persino l'odore, la "velocità", il "tempo zero", la fatica, le gioie; grazie davvero per quanto fate, ancora una volta mi sento orgoglioso di essere stato un A.U.C alla SMALP!; lo so che può sembrare retorica, ma quell'esperienza mi ha insegnato tantissimo e ne vado orgoglioso.

Sten Mauro Violetto, 153° A.U.C.
12° Rgt. Pieve di Cadore
167a Armi di Sostegno PL. c/c


 

Sono il Col. Aldo Gelmi, AUC del 73° corso, in pensione da un paio d’anni. Ho prestato servizio presso la Taurinense nei primi otto anni di “carriera” ed in seguito presso il 4° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Altair”.

Nel 1998 in occasione del venticinquennale del corso ho fatto un lavoro certosino ed ho cercato di radunare il maggior numero possibile di “Slandroni” in occasione dell’Adunata Nazionale di Padova. La cosa ha riscosso un discreto successo visto che ci siamo ritrovati in una sessantina.

Solo oggi ho avuto notizia del bel sito che avete creato e visto che il mio corso non è rappresentato, mi sono dato da fare e vi invio il Numero Unico che ho conservato con cura, ma che il tempo ha inesorabilmente ingiallito.

Per il momento vi ringrazio e vi saluto cordialmente.

Aldo Gelmi, 73° A.U.C.


 

E’ con entusiasmo, che apprendo, quasi per caso, dell’esistenza di questo sito. Non ho parole, per descrivere il tuffo al cuore che mi è venuto. Quanta pista, quanto sudore, quanto tirar lungo... ma quanta soddisfazione, quanti ricordi, che esperienza!!!!!

Come dimenticare i miei colleghi, quelli illustri sconosciuti, che nel bel mezzo della fatica e dello sconforto erano sempre lì pronti, nel pieno valore alpino, ad aiutarti a superare i momenti difficili. Che scuola di vita!!!!

Persone che non conoscevi neppure, e che oggi te le rivedi passare davanti agli occhi, con quel meraviglioso Bantam e quell’aquila dorata che con tanto orgoglio abbiamo indossato e che ancor oggi con altrettanto orgoglio portiamo, impressa a fuoco nel cuore.

Buona Strada a tutti, Signori Ufficiali

Ten. Diego Nichele, 152°A.U.C.
8° RGT Alpini Btg Gemona Tarvisio.


 

Dopo anni di ricordi ,racconti e qualche incontro con i più "cazzuti" dei compagni di corso del 78°AUC Gennaio 1975, ni ritrovo per le mani i due fantastici volumi che narrano i ricordi della nostra SMALP: IN PUNTA DI VIBRAM e DNA ALPINO.

Confesso , senza nessun pudore che , seduto in "cesso" (posto destinato dall'Onnipotente al pensiero mistico e filosofico cioè alla LIMITATA mancanza dei rompicoglioni di turno) ho pianto di un pianto antico ,misto di ricordi, sentimenti andati ,ma nel contempo fiero dei giorni passati in quel posto (non il cesso!!) che altri avevano provato e descritto in maniera si vera e sublime.

Questa mia vuole inizialmente ricordare e salutare una parte degli allievi che nel tempo di permanenza della specialità deli ALPINI di ARRESTO ricoprivano un delicato compito istituzionale. Parlo e penso a pochi eletti della NOBILISSIMA E RISPETTATA figura del MARESCIALLO DEGLI ARRESTO. Personaggio carismatico nei modi e nei portamenti, figura di gran bevitore ed in intimo contatto con il PADRETERNO (DIO ci perdoni !) regnava negli anni '70 presso la SMALP. Sarei lieto di conoscere oltre al mio grandissimo padre del 73°AUC, di cui conservo ancora dopo 32 anni una splendida lettera da quel di PASSO RESIA (BZ), altri eletti dei corsi ARRESTO.

Non mi dilungo sui complimenti ai realizzatori del sito perchè sarebbe solo una lecchinata ma vi dico : O SEIS MANJ ( siete dei Manici....!! )

Cap. Daniele Rigoli, 78°A.U.C. 1a Cp.


 

Ho appena aggiunto tra i preferiti il sito della SMAlp, che ai miei tempi si chiamava solo SMA. L’ho raggiunta il 10 luglio 1967 come allievo ACS dopo aver rinunciato pochi mesi prima, per la repentina scomparsa di mio padre, al corso AUC ad Ascoli Piceno al quale ero stato ammesso. Ero molto demotivato al mio arrivo e all’inizio è stata dura, ma poi il corso ed il successivo servizio per dieci mesi alla caserma Testafochi di Aosta hanno costituito un periodo indimenticabile della mia vita.

Alla fine mi sono congedato rifiutando più di un invito a rimanere in servizio. Vivo a Firenze con la mia seconda moglie, sono stato iscritto all’ANA solo per pochi anni, poi il lavoro e gli impegni familiari mi hanno distratto, ma ho conservato contatti con alcuni compagni di corso friulani, uno dei quali, Pierino Donada, è stato anche per anni sindaco di Codroipo (UD). Sono soprattutto legato a due compagni di corso che hanno pure svolto il successivo servizio alla Testafochi e che risiedono rispettivamente a Sarzana (SP) e a Rovereto. Proprio a casa di quest’ultimo ho scoperto il libro "In punta di vibram" che sono riuscito a procurarmi anche a Firenze.

Per gli allievi della SMAlp può forse significare qualcosa il dirvi che all’inizio dell’estate del 1968 ho comandato per varie settimane la guardia a Pollein ricevendovi due volte il generale Steffensen, sbalordito dal fatto di trovare nel corpo di guardia oltre venti libri, tra i quali la storia dell’architettura europea di Nikolaus Pevsner.

Non voglio annoiare di più la redazione, ma ho desiderato farmi vivo per congratularmi; la vostra iniziativa permette di far sopravvivere la nostra gloriosa Scuola Militare Alpina.

Grazie ancora.

Anchise Tempestini


 

Sono il Ten (in congedo) Piero Caramellino del 75.mo AUC (1974) con il mitico Cap Zambelli e il TC/TSC Carlo Jean. Ho scoperto stasera il sito e...... mi sono venute le lacrime agli occhi!!

Grazie di cuore per aver promosso e per sostenere questa iniziativa con i CONTRO-COGLIONI (come ho letto in bacheca ma che approvo e sottoscrivo)

(Ten.) Piero Caramellino, 75° A.U.C.


 

Caro Marco,

a Te il mio rispetto e gratitudine per l´ idea e la gestione di questo sito eccezionale. Sono ormai passati tanti anni da quell´ esperienza indimenticabile. Il sito mi ha permesso di rivivere quei momenti e riavvicinare tanti bei ricordi.

STen. Raffaele Stamerra, 81° A.U.C.


 

C'è stata anche un pò di commozione per i ricordi affiorati mentre sfogliavamo le pagine del sito SMALP. Un grazie di cuore per questa iniziativa che ci accomuna, riunisce, e ci rende ancor più fieri ed orgogliosi di aver frequentato la palestra di vita Smalp.

Grazie dai fratelli Campagnari.

Cap. Guglielmino Campagnari, 43° A.U.C.
Cap. Ermanno Campagnari, 86° A.U.C.


 

Ciao ragazzi,

un mesetto fa mi squilla il telefono: "Buongiorno tenente!"... Cristo erano quasi trentanni che nessuno mi chiamava così. A farla breve erano i miei Alpini della Schenoni di Bressanone che cercavano il loro ufficiale per una rimpatriata. Beh, sono andato a Mezzolombardo e li ho incontrati, con un certo imbarazzo, perchè dopo tanto tempo... Avevo lasciato dei ragazzini, li ho ritrovati uomini.

Sono stati eccezionali e mi hanno riportato alla memoria un periodo bello della mia vita! C'erano i veronesi, i trentini, persino dei tirolesi di lingua tedesca... Il calore con cui mi hanno accolto mi fa pensare che, come sottotenenti, qualcosa ci siamo lasciati dietro. Merito della SMALP, naturalmente. Ah, se a qualcuno interessasse, nel mio ultimo libro "Amori con le ruote" edito da Prospettiva, ho inserito un piccolo "cameo" sull'esperienza alla Cesare Battisti.

Alberto Belloni, 86° A.U.C.
"Semper parati"


 

Ciao Marco,

durante la splendida adunata di Bassano ho comprato il libro "DNA Alpino". Leggendolo, un paio di racconti mi hanno colpito: quello di Carlo Gobbi e quello di Marco (si chiama Luigi Ndr) Neirotti (credo) (NdR in realtà è di Marco Di Pietro ), relativi agli espulsi dal corso AUC.

Nell'ormai lontano 1987 avrei dovuto frequentare il 128° corso, il primo comandato dall'allora capitano Paolo Fregosi. Ma all'epoca ero già in forza da tre mesi al Btg Aosta, in Testafochi, e nonostante l'invito del capitano, vi rinunciai. Sono ancora pentito di quella scelta ma, leggendo quei due racconti, mi chiedo se ce l'avrei fatta ad ottenere l'agognata "stella".

Detto ciò, vorrei sapere se non fosse possibile chiedere, tramite il sito, un contributo a coloro che, per mille motivi spesso sintetizzati dall'esoterica espressione "scarsa attitudine militare", non hanno potuto terminare il corso.

Un saluto e di nuovo i miei complimenti per il sito e per tutti i suoi collaboratori.

Sgt. Paolo Solinas 3°/87


 

Nessuno del 125°? Adesso ci sono io, e voglio salutare tutti i partecipanti di quel mitico, unico e massacrante corso. Ma quante cose utili sono rimaste dopo quei 5 mesi e mezzo! Niente è stato più come prima, e la capacità di affrontare situazioni difficili si è centuplicata, almeno è questa la sensazione rimasta.

Proprio oggi ho scoperto questo sito, e mi ha fatto immensamente piacere, proprio quello che mancava. Adesso, a casa, andrò a rispolverare il numero unico e a rivedere i nomi della 6a camerata fucilieri, l'unica a rimanere intatta fino alla fine del corso!

Un grande grazie anche a chi ha creato e mantiene il sito, mi propongo di mandare un pò di materiale presto. Ciao e, ricordate sempre il motto del corso " AD ALTIORA NATI SUMUS"!

Ciao e grazie per il tuo lavoro.

Stefano Ferrari, 125° A.U.C.


 

Caro Marco,

voglio in poche parole confermarti tutta la mia gratitudine per come sai mantenere vivo lo spirito della SMALP. Io sono ACS del 9° corso, poi istruttore sempre alla scuola, ebbene non ho mai partecipato a raduni alpini ma da quando ho scoperto il vostro sito lo seguo sempre nei suoi aggiornamenti. Perchè? Semplice, rivivo alcuni momenti che forse sono stati decisivi per la mia vita.

Amicizia, veri uomini, lealtà, autorevolezza, ed altro io li ho assimilati lì. Ora mi lascio prendere dal cuore: ho insegnato 34 anni amando varie scuole ma credi, la SMALP ha sempre avuto e avrà un posto speciale, perchè mi ha insegnato ad affrontare tutto.

Ricordo con affetto il Capitano Grillo. il Colonnello Maccario, Ten Munari, Ten Fidanza e gli istruttori Orecchia e Andreatta e tutti coloro che là ho conosciuto.

Giuseppe Ronconi, 9° A.C.S. 5a Compagnia


 

Ciao. Sono un collega di Massimo Gargelli, del 159° Corso dell' Accademia di Modena.

All' inizio pensavo fosse un' omonimia, successivamente, riconoscendo la descrizione ho avuto la conferma che fosse lui. Era cosi' anche in Accademia, si faceva riconoscere appena apriva bocca e ero meravigliato che fosse arrivato negli alpini. Ho saputo per vie traverse anche della sua disgrazia, non l' unica da noi.

Ho conosciuto anche Stella, ai miei tempi grande capitano e sciatore a La Thuile.

E' bello mantenere i contatti tra coloro che vissero nella stessa camerata. Tanti ricordi.

Un abbraccio.

Ugo Passalacqua


 

Cosi per caso navigando mi sono ricordato del tenente Massimo Gargelli, e ho avuto il piacere di leggere qualche riga dell'Alpino e compagno di naia, Pagani, e della figlia di Gargelli, volevo ricordare e rimarcare il valore del nostro comandante Massimo Gargelli allora tenente, per l'istruzione che ha saputo trasmettere ai suoi alpini. Grazie di cuore.

Oreste Bonenti 74a Cp. San Candido


 

Spett. redazione Smalp,

mi chiamo Fausto Corradin e abito a Pianezze San Lorenzo, un paese in provincia di Vicenza. Vi scrivo per ringraziarvi a nome di mio nonno Cap. mag. Corradin Antonio, classe 1918, per aver messo a disposizione, nel vostro sito "Ragazzi di Aosta 41".

A mio nonno, reduce dalla campagna di Grecia e Albania btg Monte Cervino, e istruttore alla caserma testafochi proprio in quegl'anni, ha fatto molto piacere rileggere e rivivere quei momenti. Anch'io pur non essendo alpino ho letto con piacere quelle testimonianze. Mi farebbe molto piacere riuscire a recuperare per quanto possibile altro materiale storico, testimonianze o fotografie che riguardassero mio nonno o in qualche modo i corsi allievi ufficiali presso la caserma Testafochi in quegl'anni e magari voi potete aiutarmi.

Se potete, ringraziate anche tutti coloro che in qualche modo hanno contribuito a realizzare "Ragazzi di Aosta41"

Ancora grazie
Fausto


 

Solo oggi, attraverso il vostro sito, ho saputo che papà Marcel è andato avanti. Rimarrà sempre nei ricordi di tutti noi, lui, le sue grolle e i bottiglioni di grappa che ci aiutavano quando faceva veramente freddo.

Ubaldo Vallini, 104° A.U.C.


 

Desidero portare a conoscenza di tutti gli ex Allievi, AUC o ACS, della SMALP, che risiedono a Torino e dintorni, che sta per essere rifondato, nell'ambito della Sezione ANA di Torino, lo storico Gruppo Alpini Torino Stura. Tale Gruppo avrà, oltre agli scopi stabiliti dallo Statuto ANA, anche quello di riunire in un'unica Sede gli "ex" della SMALP. Per informazioni dettagliate enerant@tiscali.it .

Grazie e cordiali saluti alpini!
E.A.BARBERO


 

Sono molto felice che parliate con tanto amore e nostalgia della SMALP; mi dispiace un pò che parliate solo di AUC, ma vorrei ricordare ( per i più giovani) che anche gli ACS hanno vissuto e provato le vostre stesse esperienze almeno fino al 1974, data dell'ultimo corso ACS il 50° ( che era il mio corso).

Ricordo con immensa nostalgia quei giorni, e tutti gli altri giorni passati sotto le Armi. Mi dispiace tanto che tutto questo sia cosi miseramente finito, perchè, al di là di tutto, quei giorni servivano a formarti il carattere e a darti dei valori in cui credere: prima di tutto l'amicizia ed il rispetto degli altri. Oggi ci sarebbe tanto bisogno di un pò di Naja per la nostra Gioventù. Ma i ns. politici hanno pensato bene di abolirla.

A proposito di Papà Marcel era il nostro punto di riferimento, non passava sera che non si facesse tappa da lui, e Lui sempre li gentile ad aspettarti. Ero tornato dopo dieci anni dal congedo a trovarlo ma lui non c'era, nella stanzetta interna però c'era ancora la stecca del 50 ACS che avevo fatto io su di un pezzo di legno nelle notti in servizio in polveriera.Quanti ricordi!!!..

Grazie e cordiali saluti alpini!

Un saluto a tutti
Serg. Bruno Silvio


 

Semplicemente grandioso! un tuffo in un passato che è rimasto sempre attuale! Un caro saluto a tutti gli ex della SMALP ed uno particolare ad Ettore Avietti (si ricorda il pieno di "figli" che abbiamo fatto a Stazione di Carnia nel 1975 ? )

Giuseppe Biasetto, 44° A.C.S. 4a Cp.
sergente 11° Rgt. Val Tagliamento


 

Ho appena finito di leggere il vostro"DNA alpino" e non posso esimermi dal farvi i complimenti per l'opera. Il libro mi ha portato indietro di parecchi anni e riportato nostalgie mai realmente sopite dalla vita quotidiana.

L'unica cosa che mi dispiace è che gli unici che lo possono apprezzare sono quelli che realmente hanno vissuto quelle esperienze (che restano ancora profondamente nei miei ricordi). Sono un "traditore" perchè non iscritto all'Unuci e nemmeno all'ANA ma questo libro mi ha messo la voglia di rimediare, seppur a distanza di molto tempo, a tutto questo. Vi ringrazio ancora sentitamente.

Ten. Roberto Pavan, 97° A.U.C.
Seconda Compagnia
Quarto plotone
Alpino d'Arresto


 

Non so perche' dopo vent'anni ho cercato SMALP con Google. Forse perche' ancora dopo cosi tanto tempo mi brucia da morire di non essere riuscito a finire il corso. Guardando le foto del 140° vedo una bella foto della marcia a Becca di Nona. C'ero e forse e' proprio quella che mi ha fregato il tendine che poi si e' strappato poche settimane dopo... 40 giorni di gesso... fine del corso. Mi avevano dato la possibilita' di ricominciare col 141°, al momento mi sembrava una follia e non ho accettato. Che stupidaggine ho fatto.

Una volta guarito mi hanno mandato a fare il caporale istruttore alla Salsa di Belluno. L'ho fatto con tutto l'orgoglio rimasto e le mie squadre reclute erano sempre tra le migliori... :-) Mi mancherà per sempre di non essere riuscito a diventare Sten. All'epoca pensavo non fosse troppo imprortante, ora so quanto mi sbagliavo. Un bel sito, anche se mi ha riaperto la ferita.

Grazie

Federico Casarin


 

Complimenti per bella iniziativa.

Mi chiamo Piero Antonio Daviso di Monticello d' Alba (Cn), ho frequentato il 7° corso ACS, nella Sesta compagnia comandata dall'allora cap. Sergio Telmon. Ho iniziato il corso il 25 aprile 1965 e l'ho terminato ad inizio ottobre 1965. Continuando poi come istruttore presso il CAR di Bra sino al luglio1966.

Se qualcuno vuole contattarmi, mi mandi una e-mail a questo indirizzo saro' lieto di scambiare due righe e ricordare i bei tempi: ... per aspera ad astra...: La Thuile, Becca di Nona, il Ruitor, Punta Chaligne... Sono ricordi che rimarranno sempre nel cuore e che hanno temperato generazioni di giovani alpini, educandoli alla disciplina e a valori sempre attuali.

Ho avuto anche la fortuna di avere un figlio Sten medico nel 3° alpini di Pinerolo. Uno zio in Russia sergente della gloriosa D.A. Cuneense nel Battaglione Borgo San Dalmazzo.

Ormai la Leva e' finita e i reclutamenti delle nostre vallate che fine hanno fatto? Un saluto affettuoso a chi ha frequentato la SMALP.

Grazie.

Serg. Piero Antonio Daviso


 

Mi chiamo Claudio Trapani e sono stato allievo del 67° corso AUC. Venivo da Sondrio nell'aprile del 1972, quando sono giunto per la prima volta ad Aosta. Ho lette le pagine del tuo sito per la prima volta ieri sera e subito i nomi del Ten. Ruggirello, del Cap. Petrocco e di tanti Compagni di corso, insieme ai luoghi vissuti, sono affiorati alla mente e con essi una struggente nostalgia di uno dei periodi più belli della mia vita.

Dopo quasi quarant'anni scopro che tutto è indimenticato; non a caso conservo gelosamente le foto di allora e il mio tesserino di STen del periodo di destinazione ai reparti, trascorso in Cadore, fra Tai e Pieve.

Sono stato rintracciato proprio in questi giorni per l'adunata di Bergamo dagli altri ex-allievi del 67° ma un irrinunciabile impegno di lavoro mi costringe a Roma proprio in coincidenza. Ma in futuro non mancherò. Il tuo sito sarà un riferimento e spero che non ti stancherai di aggiornarlo anche se (leggo) la SMALP ormai non c'è più. Peccato!

Per me la SMALP e gli Alpini sono stati la più importante scuola di vita: esperienze che mi hanno temprato e che ancora oggi costituiscono un caposaldo del mio modo di vivere.

Grazie a Te per la tua lodevole iniziativa e chissà che il ritrovarci sulle pagine di internet non possa condurre ad altre iniziative degne degli ideali che ciascuno di noi porta nel cuore.

Un saluto alpino.

Claudio Trapani, 67° A.U.C.


 

Carissimo Marco Di Pietro - STen.

Casualmente ho cercato notizie della SMAlp, sapevo che da anni non esisteva più o meglio era stata chiusa la Scuola e la C.Battisti di Aosta.

Complimenti per la Tua iniziativa(mi permetto il Tu) Io ho frequentato il 37° Corso ACS (pur avendo l'abilitazione a quello AUC non ero entrato in graduatoria) che comunque era esattamente uguale al quello AUC, questo almeno nell'Ottobre 1972 (allora avevo 22 anni e frequentavo l'università).

E' stato un periodo molto singolare e particolare in cui ho approfondito alcuni aspetti della vita: Tradizione, Onore, l'Orgoglio di essere Italiano (non solo quando gioca la Nazionale di calcio), la fatica che unisce gli uomini nel Cameratismo che peraltro avevo già provato precedentemente in due anni di Collegio (tipo militare dove anche lì il tempo era scandito al passo di marcia)

Ritorniamo alla SMAlp dal Tuo sito vedo che la tradizione è più marcata dagli Allievi AUC mentre la partecipazione degli ACS è molto scarsa, auspico che questa mia possa in qualche modo contribuire a bilanciare le due componenti della Scuola di quel tempo.

Non vorrei fare una cronistoria dei 5 mesi passati al 37° Corso ma, forse ne sarò partecipe, pensa che per circa ventanni passando per Aosta (avevamo una casa in Alta-Savoia) ho ribambito i mie figli con qualche (parecchi) ricordo del periodo passato alla C.Battisti. L'arrivo 13 Ottobre 1972 (questa precisione perchè ho davanti il mio foglio matricolare), le consuete procedure poi le assegnazioni delle camerate; anche noi ACS eravamo in 300 circa, palazzina a sinistra dell'entrata, ultimo piano, ancora le presentazioni con i nuovi compagni del corso, qualche discorso, pensi alla tua ragazza, al tuo letto, alle comodità di casa tua, poi il sonno ti prende, ma già suona la tromba è mattino.

Pa-pa-pa-pa--papa ecc... Traduzione: "La sveglia la mattina è una rottura di c..." ; i primi giorni un pò caotici, dopo l'alza Bandiera inizia la giornata scandita dai passi di marcia, sono stato assegnato come "specialista al tiro mortai 120" (già, sono geometra), peccato che ero bravino in costruzioni e pessimo in topografia, non ha importanza.

Poi i capelli, che già avevo fatto tagliare corti ancora di più, a quel tempo si portavano almeno lunghi come i primi Beatles. Inizia l'addestramento e ancora addestramento, su e giù dalla camerata al cortile ci cambiamo quattro/cinque volte in una mattina, allora era ancora in dotazione anche la divisa tipo giacca - bolerino, drop, tuta mimetica, giberne, ghette per gli scarponi, scarponcelli, scarp,e cosa dimentico? Sì il cinturone, baionetta e il Garand (ottimo fucile semi-autonadico, un mulo nel suo genere)

Lezioni un pò di tutto armi, NBC,esplosivi e altro come il percorso di guerra (mi piaceva molto) ero bravino, le marce: salire la famigerata "quota 801" avanti ed indietro più volte, Pollein (che gelo), Pila, i turni di guardia, il poligono mi pare dopo il giuramento e i servizi cucine, camerate, piantone, guardia quanti ne ho fatti... la prima libera uscita: dopo 20/25 giorni non erano arrivate le divise drop dimenticavo anche un piccolo corso You-self di cucito per accorciare e mettere in ordine le divise, devo dire che personalmente mi sono distinto nel mio corso e in quello AUC (credo di essere stato l'unico ad avere il cappotto con l'orlo fatto da un sarto), ok è una cavolata ma allora mi dava soddisfazione! Il Giuramento dovevamo essere perfetti: unò/duee-unò/duee- unò/due-passo, destre/sinistr-front, attenti/riposo, present/arm...all'infinito e via con la cadenza tipica dei militari e noi ne facevamo parte integrante!

Ricordo che dopo il Giuramento, nell'uscire per Aosta con i miei parenti, ero cosi condizionato che facevo il saluto militare a tutti coloro che portavano una divisa, fossero anche un postino o un ferroviere. Oviamente non era solo questo ma lo spirito di appartenenza forse ad una certa elite di soldati, duri e preparati, con marce in montagna estenuanti, faticose, dove i compagni ti aiutavano e tu aiutavi loro nei momenti difficili.
Ricordo che pur essendo un allievo di buon livello ho preso l'unica punizione (di tutto il servizio militare) "Consegnato" niente meno che dal Colonnello Comandante della Scuola per avere fatto qualche decina di metri nel cortile della Caserma senza il cappello una domenica prima della libera uscita.

Questa, ovviamente, è solo una parte del servizio militare; infatti dopo l'assegnazione al reparto, il "mio" Btg. Alp.Saluzzo di Borgo San Dalmazzo, una certa delusione, il reparto aimè nell'impatto iniziale molto differente da ciò che mi aspettavo, certo che dopo la Scuola la realtà del reparto dove prima che ci si riesca a farsi apprezzare passa molto tempo, la "Naia" diventa un'altra cosa. Ho poi avuto riscontri positivi anche da sottufficiale, ma il periodo alla SMAlp tutt'altra esperienza, l'appartenenza che io definisco "elite del soldato".

Ora a distanza di parecchi anni, dove al tempo non ho permesso di scalfirmi più di tanto, posso ancora indossare la divisa di allora (che ho tenuto con cura) e non ha bisogno di essere cambiata; il fisico ha retto quanto lo spirito che è rimasto diciamo integro e ancora crede nell'Onore e in questa Italia saccheggiata da tanti, troppi ominidi e, permettimi una parolaccia, stronzi, che probabilmente non hanno frequentato una Scuola di vita come è stata la SMAlp.

Carissimo Marco, non volevo scrivere un poema ed infatti è solo un lungo riassunto di una parte di quei 5 mesi, dove altre cose accaddero, la conoscenza di tanti altri ragazzi che divennero compagni e divisero con me quella intensa Scuola di vita. Cercherò qualche fotografia di quel periodo e te la invierò. Cerchiamo di non dimenticare quel sano cameratismo che ci unì; (un pò retorico,senza dubbio), mi pare tu ci riesca benissimo. Ah, dimenticavo, siccome ero un riservista, nel 1992 sono stato poi assegnato al Btg.Susa mi pare primo intervento Nato.

Complimenti ancora per il tuo impegno nell'iniziativa di qesto sito. Un calorosissimo saluto.

ACS 37° Corso- ex Serg/M. Enrico Luigi Fugant


 

Spett. Redazione,

complimenti davvero: un sito bellissimo! E complimentissimi per quell'incredibile documento che è "Ragazzi di Aosta '41". Si tratta di una sorta di "Spoon River" alpino che tocca davvero il cuore.

Mi permetto di segnalare una minima inesattezza in relazione al nominativo "Piccolomini Cementi Fortarrigo", correttamente "Piccolomini Clementini Adami Fortarrigo". Si tratta del fratello di mia nonna materna, scomparsa proprio in questi giorni.

Lo zio Rigo, nel 1940 aveva già almeno quattro fratelli sotto le armi -- uno, il futuro generale dell'Aeronautica Militare Italiana Ranieri Piccolomini Clementini Adami sarà decorato di medaglia di argento al V.M. -- oltre ad essere imprenditore agricolo. Pertanto, da quello che mi raccontava la nonna, aveva diritto ad essere dispensato dal servizio militare.

Per lo zio Rigo -- come era soprannominato in famiglia -- si trattava di una situazione assolutamente inaccettabile: partivano per la guerra i suoi fratelli, partivano i suoi amici, partivano -- soprattutto -- i suoi dipendenti. Ecco dunque maturare la scelta di vestire il grigioverde.

Anche la Russia fu una scelta consapevole. A quello che si racconta in famiglia, quando giunse la notizia della partenza, Rigo si offrì di sostituire un suo collega già sposato. La sua richiesta venne accolta. Non ho idea se sulla base delle disposizioni dell'epoca questo fosse possibile. Mi pare però altamente verosimile conoscendo, attraverso i racconti di famiglia, il carattere dello zio.

Proprio ieri mi è capitato di leggere una cartolina che Rigo aveva inviato da Minsk alla famiglia della fidanzata: lo zio scriveva che il viaggio era molto interessante -- era evidentemente ancora sulla tradotta -- e che temeva di star mettendo su qualche chilo.

La fidanzata attenderà per lunghi anni invano il ritorno di Rigo.

Un cordiale saluto e ancora complimenti.

Filippo Ruschi


 

Sono stato anch'io alla SMALP, ero del 38° ACS (cap. Biondi), ma ho vissuto gran parte del servizio militare nel Btg. AUC dove fui destinato alla fine del corso. Ero al reparto comando con incarico di armiere, ci sono rimasto dal maggio '73 al Marzo '74 in concomitanza con i corsi AUC 71°-74°.

Ricordo ancora con commozione quel periodo. Il comandante del Btg. era il Col. Pistono da poco rientrato dalla spedizione sull'Everest, il Capo St. Maggiore il Cap.no Merlatti; alle due Cp. AUC c'erano le coppie FOLEGNANI - MILESI e PETROCCO - MONACO. Il vs. sito è stato un "colpo al cuore" le foto inserite meravigliose per il mio corso molte sono di Daniele Pellegrini, un grande fotografo professionista con il quale sono rimasto in contatto. Complimenti di nuovo.

Roberto Lencioni


 

Caro Marco,

venerdì 30 agosto 2013 ero in ferie ad Aosta. Ero stato alla SMA da militare, da giugno a dicembre 1967, nel 16°corso ACS. Da allora non mi ero mai fermato in città. Questa volta mi sono preso un po' di tempo perché volevo vedere cos'era rimasto delle caserme del btg. Aosta, del Comando della scuola (Il Castello) e soprattutto della Caserma Battisti, sede dei corsi.

Naturalmente dopo tanto tempo, la città è molto cambiata, soprattutto in periferia (es. Pollein e altrove, parecchio anche nel centro-città. Mi ero informato e mi era stato detto che la Testafochi del btg. Aosta era chiusa e in ristrutturazione per diventare sede universitaria, mentre la Battisti era ancora occupata da reparti alpini.

Mi sono incamminato per vie diventate col tempo poco riconoscibili e sono arrivato sul posto. Naturalmente ricordavo benissimo l'entrata della caserma, con cancello, con la garitta, di fronte a un parco con numerose piante. Con un po' d'emozione mi sono presentato lì davanti al cancello. Lo spazio era libero dalle auto ma in terra c'erano parecchie carte, foglie e immondizie, segno evidente di una pulizia molto carente (sempre che sia effettuata). Cancello chiuso (probabilmente da tempo) su cui si stavano arrampicando, a destra come a sinistra, dei rami di glicine. Garitta vuota, evidentemente non usata. Ai due lati del cancello le due aquile collocate sui pilastri erano già fagocitate dalla vegetazione. All'entrata, sul muro, tre bandiere e in mezzo lo stemma a colori, ben noto, della SMA. Che amarezza, che delusione! Specie ricordando quanti servizi fatti in passato per tener pulito l'interno e l'esterno della caserma, compresa la raccolta sistematica delle foglie cadute o portate dal vento. Caro comandante del Centro, cari ufficiali e sottufficiali della caserma, mi son chiesto come sia possibile, che non ci sia né l'accortezza, nè la sensibilità, né il tempo (un'ora?) di tener pulita questa storica "porta di casa" nota a migliaia di alpini? Una vergogna. Cari alpini aostani perché consentite che questo avvenga? È in questo modo che si custodisce un pezzo di memoria storica degli Alpini?

Volevo verificare se fosse possibile mettere almeno il naso dentro, presentarmi a qualcuno ed avere qualche informazione. Vedevo all'interno lavori in corso e intravvedevo i ben noti tetti di alcuni edifici bassi. Qualcuno doveva pur esserci. E infatti intravvedevo degli alpini camminare in un cortile. Girando attorno alla caserma mi sono perciò recato presso la porta-carraia. Da un portoncino, entro una struttura lì vicina, ho visto un'alpina di servizio. Ho cercato di suonare più volte il campanello ma, probabilmente, non sono stato visto, nemmeno saltellando, perché - dal movimento del braccio- stava probabilmente leggendo qualcosa, era "concentrata" e non alzava lo sguardo nella mia direzione. Mi sono spostato allora di un paio di metri a destra, al centro del portone metallico da cui, saltando, intravvedevo l'interno e cercavo di attirarne l'attenzione. Niente da fare.

Dopo un pò me ne sono andato via, molto deluso e amareggiato. Sicuramente non ritornerò più lì a vedere "la mia caserma".

Adriano Dal Prà


 

Mi chiamo Aldo Miotto, sono di Verona e mi onoro di aver fatto parte della famiglia della SMALP. Ho frequentato il 29° ACS nel 1970/71 e mi sono trattenuto alla Scuola, come istruttore, fino al congedo. Ho ricordi struggenti ed indimenticabili di persone, luoghi e accadimenti.

Ringrazio il cielo di aver fatto quella esperienza (che mi ha aiutato molto anche in seguito) e porterò sempre nel cuore le emozioni che ho vissuto da quelle parti. Il sogno più grande sarebbe quello di riabbracciare qualche amico.

Aldo Miotto, 29° A.C.S.


 

La sfilata della Smalp a Piacenza è stata rovinata da un episodio davvero sgradevole.

Dopo il passaggio, compatti in file da nove, davanti alle tribune, si è improvvisamente inserito nella sfilata un ex allievo, poi identificato da altri partecipanti in tale (?) AUC (XXXX N.d.R.) del 155°, in compagnia di una ragazzina (figlia?), alterando la fila (da nove a undici!), in spregio alle regole ferree dell'adunata, che la rendono (ancora) una decorosa manifestazione.

Ho subito fatto notare la cosa all'intruso, che ha fatto finta di nulla. Solo l'intervento del servizio d'ordine dell'ANA, parecchi minuti dopo, ha convinto l'intruso a lasciare lo schieramento.

Pessimo esempio di alpino, tanto più di ufficiale in congedo. L'episodio è stato fotografato.

Mi riservo di inoltrare analoga comunicazione all'ANA di competenza affinchè, se iscritto, il soggetto sia anzitutto correttamente identificato e punito come si deve. Il poveretto non ha imparato nulla in cinque mesi di SMALP, se si comporta così, e merita di essere FICCATO DENTRO alla grande.

Grazie per l'attenzione

Luca Parazzini, 156° A.U.C.


 

...sono molto contenta di aver contribuito al suo sito e di avere imparato un sacco di cose sui corsi degli Alpini e quanto intensi fossero. Sono convinta che i giovani perdano molto senza queste esperienze. Questo lavoro "storico" lo faccio per il mio attuale marito che é un Vigile del fuoco. Ha fatto la naja nel 1986. Lui non dipende dalla Difesa ma dagli Interni ma l'angoscia quando é via credo sia la stessa che vivono le mogli di tutti i soldati.

La ringrazio per lo sforzo che fa a mantenere viva una parte di storia.

( ... )


Nino Lelli - 103° A.U.C.