Riccardo Ferracino
Andrea Pasquino
Marco Tarditi
95° A.U.C.
Sin dal primo giorno di permanenza alla SMALP i nostri "padri" ci hanno spesso invitato cortesemente a pensare alla "stecca" nei ritagli di tempo libero. La "stecca" per chi non lo sapesse è un'asse di legno con una fessura al centro, alta all'incirca un metro e mezzo, sulla quale sono riportate le targhe ricordo di tutti i corsi che hanno percorso il cammino della SMALP. Rappresenta, in grande scala, un semplice strumento che serviva, un tempo, per stirare le divise senza rovinare i bottoni.
I "figli" devono pensare intensamente alla "stecca" dieci minuti al mattino e alla sera; ma non deve essere intesa solo come un simbolo materiale, ma piuttosto come un simbolo esemplare delle fatiche e dell'impegno dei Corsi che ci hanno preceduti.
La "stecca" simboleggia anche "l'esempio" inteso come valore. Con l'esempio si comanda, e come futuri Comandanti di Plotone dovremo essere di esempio ai nostri Alpini.
Il cosiddetto passaggio della "stecca" tra il Corso smontante e quello montante, non è una pagliacciata di Caserma, ma una Cerimonia solenne, nella quale il Corso che subentra al corso anziano presta fedeltà nei suoi riguardi e si impegna di far rispettare le tradizioni che da sempre hanno caratterizzato le generazioni passate.
Dagli articoli dei giornali, quotidiani e periodici, l'immagine che ci appare dell'ambiente militare è quella tipica di un ambiente in cui la parola "libertà" non esiste e la stessa personalità del singolo viene soppressa ed annullata.
Forse tutto questo accade; certo, magari in determinati ambienti il grado permette di agire anche sulla personalità; è possibile che vi siano queste situazioni che a detta di alcuni sono le uniche che possono portare ordine e disciplina tra la truppa: una cosa è certa, questo non accade qui alla SMALP, per lo meno al 95° Corso AUC diretto dal Cap. Milesi e dal Col. Covi, dove si è riuscito ad instaurare un rapporto cordiale ed umano che non tralascia tuttavia il rispetto delle norme di disciplina militare.
Tutto questo non per dire che ci si trova di fronte ad un raro fenomeno di autodisciplina, ma per dimostrare che con lo spirito di Corpo Alpino tutto si può ottenere.
L'esempio del superiore è fondamentale perchè riesce a trascinare e ad entusiasmare molto più dei discorsi retorici e di circostanza di cui oggi purtroppo siamo circondati. Forse non sarebbero bastati migliaia di discorsi per farci capire quanto è invece riuscito a fare il Sig. Col. unendosi a noi, con lo zaino sulle spalle, nella marcia sul Monte Rutor: sicurezza, rispetto, soddisfazione, questi sono i sentimenti che abbiamo provato nel vederlo con noi, nella fatica della marcia e nella gioia dell'arrivo.
Siamo sicuri che quando saremo al comando di un Plotone Alpino, e di questo responsabili, ci ricorderemo del comportamento del Sig. Col. Covi e lo prenderemo come esempio da seguire, ed allora anche noi porteremo avanti quel discorso che si sta tramandando da oltre un secolo nel Corpo degli Alpini.
E la licenza non te la dò
E la licenza non te la dò
Son già tre mesi che son qua
mi piacerebbe tornare a cà,
perdo pazienza, chiedo licenza
ma Calafà non me la dà
Il viaggio è lungo Signor Tenente
un 48 me lo può dar?
ma non la vedi proprio per niente
dice Chabod, non te la dò.
E la licenza non te la dò
E la licenza non te la dò
Son disperato, troppo ho penato
la mia licenza hanno segato
mi sento scosso, la chiedo a Mosso:
"mio caro allievo darla non posso".
L'ultima carta sto per giocar
e la licenza vado a implorar
mi sento dire: qui non si usa
io sono Ciusa partita chiusa.
E la licenza non te la dò
E la licenza non te la dò
Là nel cortile, tutti i Tenenti
e sono riuniti già sull'attenti
mi chiaman, corro, esce Gily
e mi comunica che resto lì.
Cado per terra, sono svenuto,
più non rammento cos'è accaduto,
al mio risveglio vedo Cestari
che mi consola: "forse, magari".
E la licenza non te la dò
E la licenza non te la dò
A questo punto c'è uno scompiglio
proprio stasera, bagnato è un figlio
tutto segato, dice Milesi
Niente licenza per altri due mesi.
Mi prese un colpo, resto di ghiaccio
ho ben compreso, non c'è ricorso,
spero non mi taglino
la licenza di fine corso!
E la licenza non te la dò
E la licenza non te la dò