In questo racconto l'Autore parla di naja, di naja alpina, una naja sana e positiva, nonostante problemi personali, se vogliamo non sufficientemente approfonditi o volutamente trascurati. Quello che salta subito all'occhio sono la dimensione, l'ambiente e lo stato mentale. La gran voglia di vivere e l'amore per la montagna si coniugano perfettamente con l'ambiente unico della naja alpina e lo testimoniano i rapporti con i commilitoni. Non manca nemmeno un pò di tristezza e di nostalgia per il passato, che danno al racconto un tono vissuto
Pietro Alessandro Disertori (detto Peter)
Nato a Trento il 17/06/1950, dopo aver compiuto gli studi classici a Bolzano e Milano, si è trasferito sul lago di Garda dove vive e lavora. Si occupa di trasporti ed ha avuto così modo di operare in tutto il mondo. Ciò non gli ha impedito, anzi lo ha spinto a coltivare interessi storici e letterari.
Ha pubblicato presso vari editori; La Panchina, Osteria al Porto, Storia Contro, Soldati senza divisa, la figura di Cristo tra ombre e luci.